Emozioni ed empatia
L'Io si dà sempre con un Tu.
Ogni incontro parte da uno sguardo, da una parola o da un gesto. Qualcosa di singolare che si rivolge ad altro. Diventa “relazione buona” solo quando riesce a chiamare in causa e a tenere insieme nel tempo i due protagonisti di questo incontro: l’“io” e il “tu”. Anche laddove potrebbe sembrare che bastiamo a noi stessi, l’esperienza ci dice che questo non è possibile: dell’altro abbiamo bisogno. Per esempio: la reale conoscenza di sé – per quanto questione individuale – chiede necessariamente di potersi guardare con occhi diversi dai propri. Se vogliamo realmente sapere chi siamo, serve che qualcuno ci parli di noi a cuore aperto, per misurarci con il mondo e riuscire a comprenderci meglio. Un’uscita da sé che però non è mai abbandono del proprio “io”: letti da un “tu”, al nostro “io” si ritorna sempre, più arricchiti e quindi più maturi. Questa dinamica “reciproca” esprime al meglio le sue potenzialità se vive anche di “empatia”. Una virtù relazionale che non è semplicemente “mettersi nei panni dell’altro”! L’empatia accade quanto l’altro è percepito come un’occasione - una possibilità! - per scendere ancor più in profondità. L’empatia si nutre di emozioni vissute, riconosciute e restituite.
“L’io si dà sempre con un tu” perché senza l’altro non siamo nulla. E l’empatia è uno degli strumenti più preziosi per le relazioni, una chiave di lettura affinché il rapporto con l’altro diventi sempre più buono. Senza l’empatia, non solo non esisterebbero gesti e azioni di cura verso l’altro, ma non esisterebbero neanche i Cre che in questi giorni sono animati da tanti adulti e giovani che si prendono cura delle giovani generazioni. I cosiddetti “più piccoli” però non possono restare un gruppo indefinito: ciascuno di loro è una persona. È un volto, una storia e un carattere che meritano di essere accuditi anche nel processo di uscita da sé per prendere consapevolezza del proprio io e arricchirsi con il mondo che lo circonda. Perché l’altro non è una minaccia o un individuo di cui aver timore: è una possibilità, per se stesso ma anche per chi se ne prende cura.