I passi verso la GMG procedono spediti. Le iscrizioni vanno verso la chiusura, gli oratori iniziano a prepararsi e, man mano, si scoprono sempre più dettagli sull’appuntamento che radunerà circa un milione di giovani nella capitale portoghese. Anche la città in cui verranno ospitati tutti questi giovani, andrà inevitabilmente a caratterizzare la GMG. Lisbona è una città da conoscere da vicino, ma che si può iniziare a scoprire già da ora.
Nel nuovo numero de “Il Cantiere”, l’inserto GMG è stato dedicato proprio alla capitale portoghese prendendo spunto dalle parole di suor Francesca Balocco, vicaria della madre generale della Congregazione delle Suore Dorotee della Frassinetti. Intervenuta lo scorso 24 febbraio alla fiera GMG, nel suo discorso ha spiegato come la metafora del viaggio calzi a pennello su Lisbona e tutto il Portogallo. “Il Portogallo è lo Stato più a occidente dell’Europa continentale, confina per metà con la Spagna e per metà con l’Oceano Atlantico -racconta suor Francesca-. Il suo territorio corrisponde all’antica provincia romana di Lusitania e questa posizione geografica ha favorito l’espansione e l’esperienza marittima che hanno permesso di costituire un vasto dominio coloniale”. Non è un caso, infatti, che la marina più antica del mondo sia proprio la Marinha Portuguesa. Istituita ufficialmente il 1 febbraio 1317, nel 1180, durante il regno di Alfonso I del Portogallo, si registrò la prima battaglia nota.
Bagnata dall’Oceano Atlantico, Lisbona guarda al viaggio come una possibilità di crescita e cambiamento. La stessa dinamica che potrà coinvolgere i tanti pellegrini attesi per la GMG se accompagnati dal primo passo all’ultimo. Perché un vero viaggio parte, innanzitutto, da se stessi e nel rileggere la propria esperienza si potrà iniziare dal proprio nome. “Il nome di questa città è frutto di una storia, di incontri, di scontri, di passaggi, di perdite e di conquiste. Ogni nome, anche il nostro – dato all’origine, ma il cui senso si apre come un orizzonte di futuro - è risultato di una storia che porta tutto il peso degli avvenimenti e i segni dei molteplici passaggi e incontri. Il nome pronunciato oggi è frutto di un dinamismo, rappresenta un’identità che si è conquistata, scoperta e ricevuta. La storia del nome ci aiuta a guardare le cose in modo diverso, a guardarle in profondità e non solo in superficie” sottolinea suor Francesca. Il nome Lisbona, infatti, racchiude innumerevoli storie. Una leggenda dice che la città sia stata fondata da Ulisse, dopo aver lasciato Troia, chiamandola “Olispo”. Presumibilmente il nome viene dai fenici che erano installati nel territorio nel 1200 a.C. chiamando quel luogo “Alis Ubbo”, ovvero baia mite, porto sicuro. Attratti dal potenziale militare della posizione geografica, nel 218 a.C. arrivarono i romani, che rimasero fino al 400 d.C., chiamando la città “Olisippo”. Dopo i romani ci furono i barbari e la città passò a chiamarsi “Ulixbona”. Dopo vennero gli arabi e nel 719 d.C. la città diventò “Al-Ushbuna”, motivo per cui fino ad oggi il nome “Lisboa” è pronunciato con il suono Lixboa ricordando così l’influenza araba nell’origine del nome.
Solamente soffermandosi sul nome, Lisbona regala una rilettura affascinante del viaggio che faremo per la prossima GMG e la prospettiva si allarga ulteriormente se si pensa al viaggio con uno sguardo a 360 gradi. Un cammino di questo tipo arriva a toccare i propri desideri, a vedere ciò che viviamo sotto una nuova luce, a interrogarci sul nostro passato e sul nostro futuro, a non temere i cambiamenti, ma anche a ringraziare per ciò che resta e per la tenerezza ricevuta. Il primo passo parte inevitabilmente da noi, dal nostro essere, ma servirà essere disposti anche a mettersi in gioco senza riserve. Fernando Pessoa, noto poeta portoghese originario di Lisbona, scriveva: “Di tutto restano tre cose: la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire. Pertanto, dobbiamo fare: dell’interruzione, un nuovo cammino, della caduta un passo di danza, della paura una scala, del sogno un ponte, del bisogno un incontro”. La GMG può essere tutto questo se solo scegliamo di compiere il primo passo, di prepararci e di metterci in viaggio con tutto noi stessi. Non sarà un bagaglio leggero da portare, ma sarà autentico.
Le iscrizioni alla GMG sono aperte fino a domenica 16 aprile 2023. Per info e iscrizioni contattare l’UPEE scrivendo una mail a upee@curia.bergamo.it.