Gli animatori si preparano al Cre
Gli adolescenti sono il motore del Cre e ci si prende cura di loro attraverso la formazione
Il mese di maggio è ormai volto al termine e l’estate è alle porte. L’esperienza del Cre è quasi ai blocchi di partenza: c’è chi partirà non appena finite le scuole e chi, invece, inizierà il Cre qualche settimana dopo. Ogni oratorio -secondo il suo calendario- scenderà in campo per realizzare quella cura e quel servizio nei confronti dei più piccoli, per mettere in pratica il “TuXTutti”, e se tutto ciò potrà accadere sarà anche merito degli adolescenti.
Il tema del Cre di quest’anno pone tutti -adolescenti, giovani, adulti e sacerdoti- di fronte a una rilettura inevitabile. Si fa mente locale delle scorse esperienze, si cerca di evidenziare quei momenti in cui la cura è stata effettivamente protagonista e si prova a far emergere ogni insegnamento prezioso per il futuro. Tutte azioni riprese nei diversi momenti di progettazione e poi di formazione in vista della prossima avventura. Maggio è stato un mese intenso per tanti oratori perché è proprio in questo frangente che gli adolescenti, il vero motore del Cre, sono stati messi al centro dell’azione formativa in vista dell’estate. A sostenere i coordinatori e i sacerdoti lungo questo percorso, c’erano anche gli animatori dell’Ufficio Pastorale per l’Età Evolutiva.
Con una ventina di oratori visitati e oltre cinquanta appuntamenti formativi svolti, la formazione degli animatori ha voluto mettere in risalto dei cardini fondamentali per vivere al meglio l’esperienza del Cre. Progettata con gli educatori e i coordinatori dell’oratorio e plasmata sulle esigenze della realtà, la formazione si è sviluppata su tanti temi diversi, ma tutti con un unico obiettivo: preparare gli adolescenti al Cre. Il ruolo dell’animatore al Cre è fondamentale, com’è fondamentale comprendere che “non si fa l’animatore”, ma “si è animatore”. Un appunto che può sembrare banale, ma che in realtà è un passaggio cruciale per il ruolo che andranno a giocare gli adolescenti da qui a poco. Essere animatori significa essere investiti di una responsabilità educativa in cui la cura e la collaborazione sono due elementi di cui non si può fare a meno. Ciò che fanno gli adolescenti tutte le estati è mettersi in prima linea per regalare un’esperienza unica ai bambini e i preadolescenti che parteciperanno al Cre. È un servizio che andrebbe valorizzato sempre di più perché rappresenta un’opportunità di crescita sia per loro che per un’intera comunità.
Essere animatori, inoltre, significa essere chiamati a spendersi in un contesto -quell’oratorio- dalla storia secolare. Si entra a far parte di un cammino di cura e servizio che nasce ancor prima dell’intuizione del Cre e che sempre stato capace di leggere le esigenze del tempo andando incontro ai bisogni delle giovani generazioni. Nonostante “TuXTutti” sia il titolo del Cre di quest’anno, è un concetto che ha sempre accompagnato l’oratorio nella sua azione educativa svolta con occhi aperti, braccia tese, gambe in spalla, mani in pasta e cuore libero. Le cinque coordinate educative e spirituali della prossima estate hanno rappresentato e rappresenteranno il modus operandi attraverso cura allenare il proprio essere e agire la cura. Una sfida a cui, i tanti adolescenti che vestiranno la maglia dell’animatori, sono pronti a rispondere presente.