“Che bello esser qui con voi questa sera”: si riparte da qui, dalla bellezza di un incontro tanto desiderato dopo due anni complessi. Si riparte mettendo al centro l’Eucarestia, il Dio che oggi ama. Per la prima volta, da quando Papa Francesco ha spostato questa ricorrenza alla solennità di Cristo Re, la GMG diocesana si è celebrata nella chiesa Ipogea del Seminario Vescovile di Bergamo. Un luogo che, frequentemente, è abitato da giovani per eventi di questo tipo e che domenica sera ha ospitato un incontro “emotivo”, sentito e accogliente tra i giovani e Dio attraverso la Santa Messa che ha messo in risalto i cinque sensi. Olfatto, vista, tatto, udito e gusto sono state le guide dei diversi momenti della celebrazione presieduta dal vescovo Francesco.
All’ingresso nella chiesa Ipogea, i tanti giovani e adolescenti presenti sono stati accolti con la consegna del libretto e di una matita e sulle loro mani è stato cosparso dell’olio di nardo con un batuffolo di cotone. Grazie al profumo, l’olfatto è stato il primo dei cinque sensi ad essere coinvolto andando a ricreare un clima accogliente e caldo proprio come in una casa. La celebrazione è proseguita lasciando spazio alla vista guidata dai colori delle luci che hanno caratterizzato i diversi momenti della liturgia. Dal blu dell’introduzione che richiamava l’acqua, origine della vita, al verde delle letture per dare un tono di serenità all’ambiente, fino al rosso e al giallo della liturgia dell’Eucarestia e del rito della comunione per sottolineare come dal sacrificio nasca una vita nuova donata a tutti. Nella preghiera del Padre Nostro è stato riscoperto il tatto allungando le mani verso il cielo e avvicinandosi sempre di più a Dio, incontrato nella comunione attraverso il gusto. Infine, mettendosi in ascolto della Parola e delle parole pronunciate nell’arco della Messa, i giovani e gli adolescenti hanno usato il loro udito per dare completezza e pienezza a questo incontro.
Perché la Giornata Mondiale della Gioventù è proprio questo: un incontro. Un incontro tra generazioni, un incontro tra culture, un incontro tra Dio e i giovani come ha sempre ribadito San Giovanni Paolo II, un incontro che “ci spinge a continuare il cammino” ha sottolineato Benedetto XVI a Colonia, un incontro a cui “andare in fretta” ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio per la XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù.
Quello verso Lisbona, sarà un cammino contraddistinto dalla buona fretta anche quando tutto sembra fermo, immobile. Perché la fretta dell’amore nasce e si riconosce anche in momenti che posso sembra statici, ma è solo apparenza. “L’episodio che abbiamo ascoltato nel Vangelo non è una situazione semplice - ha detto il vescovo Francesco durante la sua omelia rivolgendosi ai giovani -. Gesù viene crocifisso e accanto a sé ha due uomini. In quel momento, non è facile instaurare un dialogo, ma uno dei due parla e chiede ‘Ricordati di me’. Chi non vuole essere ricordato? Credo che questa sia la preghiera più umana che possa esistere: è di una bellezza straordinaria e si fa spazio tra il caos e gli scerni che il Messia sta subendo. E Gesù, sulla croce, risponde: ‘Oggi sarai con me in paradiso’. Non domani, non ‘me lo segno in agenda’, non ‘più tardi, sono indaffarato’: oggi! Il tempo dell’amore è oggi. L’amore è qui, l’amore non aspetta: Dio non aspetta. Una volta incontrato l’amore non si può stare fermi. A dimostrarcelo è Maria che si alza e va in fretta dalla cugina Elisabetta. La fretta di Maria è la fretta dell’amore, è la fretta di Dio che ci ama, non domani, non ‘vedremo, ci sentiamo’: oggi e qui, appena usciamo da questa chiesa. Cari giovani, non aspettate ad amare. Papa Francesco a Panama l’ha detto chiaramente: ‘Voi non siete il futuro, voi siete il presente dell’umanità. Siete l’adesso di Dio’. Siate premurosi come Maria, fatevi spronare dalla fretta buona che spinge verso l’altro e verso l’alto. Dio non ci guarda da lontano. Dio è qui, oggi. Come possiamo non realizzare il paradiso se Lui è con noi?”.
A chiudere la celebrazione è stato un momento dedicato alla croce della GMG che, nel corso degli anni, ha sempre accompagnato i giovani bergamaschi lungo le loro esperienze, tra cui Cracovia e poi due volte a Roma. “Vedere questa croce - ha concluso il Vescovo Francesco invitando i giovani alla prossima GMG che si terrà a Lisbona - mi riporta alla mente i tanti passi fatti insieme. Non può che partire da qui il mio invito. Seguite questa croce e mettetevi in viaggio sin da ora. Essere in viaggio significa essere in una ricerca costante senza mai stancarsi. Andiamo verso una meta importante: l’incontro con milioni di giovani. Sarà un incontro di tantissime persone nel senso della gioia, dell’amicizia, della grazia e della fede. Mettevi in viaggio verso questo incontro e non rimarrete delusi. Non so cosa il Signore ci riserverà, ma sono sicuro che per ciascuno di voi ci sarà una sorpresa”.
Continua da qui il cammino di tanti giovani e adolescenti bergamaschi verso l’appuntamento internazionale a Lisbona. Seguendo una croce che sarà protagonista di un pellegrinaggio tra le diverse Comunità Ecclesiali Territoriali per riunire le generazioni attorno a sé: i giovani in preparazione all’incontro e gli adulti che li accompagneranno con la preghiera. Si prosegue da qui per vivere a pieno, con tutti i sensi, con tutto se stessi, un incontro a cui arrivare spinti dalla “buona fretta” e carichi di un amore che non aspetta, ma che si vive oggi.