Come si può vivere una scelta nel 2023?

É online il numero di febbraio de "Il Cantiere": a tema la Quaresima, la fede e lo scegliere ai giorni nostri.

Scegliere sta diventando sempre più complesso: noi siamo “uno/una” e le strade percorribili sembrano essere infinite. La scelta è un’azione di crescita, ma spesso siamo spinti a non compierla per via della paura del fallimento perché un errore, nella società della performance, pesa. Il Vangelo sembra quasi sfidarci. Nel nuovo numero de “Il Cantiere” a guidare la riflessione è il versetto del Vangelo di Luca “Ha scelto la parte migliore”, lo stesso che guiderà il cammino di Quaresima della diocesi di Bergamo. Il dossier, uscito lo scorso 4 febbraio, pone al centro la domanda “Perché scegliere nel 2023?” e rilegge la scelta sotto nuove prospettive, tra cui anche quella spirituale rivolgendosi in particolar modo ai giovani.

 

Già nel commento al Vangelo è possibile notare il valore dell’alterità e della fede nella scelta. “La parte migliore è una postura dell’esistenza, una maniera di stare al mondo, quella per cui diventa decisivo non lasciarsi fagocitare dalle cose da fare, dall’ansia performativa, dal comandamento social della prestazione. La parte migliore è già tutta scritta nell’incipit di un legame, nella costruzione di una relazione fraterna, nella destinazione della propria vita ad altro da sé. La parte migliore assomiglia molto alla ‘via più sublime’ di Paolo: la carità e la giustizia del famoso inno. L’unica postura che meriterebbe la nostra vita”.

 

Quando di parla di scelta, dunque, non c’è possibilità di essere autocentrati. Nonostante possa sembrare un’azione molto personale, non si è mai da soli nello scegliere: c’è sempre un altro con cui interfacciarsi, un Altro da non escludere. Anche perché, se di fede si tratta, non si può evitare quella dimensione di abbandono e chiamata che lega l’uomo a Dio. “Da sempre Dio, in un modo o nell’altro e nonostante i nostri limiti, continua a sceglierci -scrive don Emanuele Poletti, direttore UPEE nel suo editoriale-. Sceglie di fare casa con noi, di parlarci di sé stesso, fino a morire per noi pur di convincerci che ci ama. Ma anche che la realtà nella quale siamo inseriti, personale o sociale o ecclesiale che sia, continua a provocarci costantemente con la sua presenza e le sue istanze: è come se ci scegliesse ogni volta, affinché possiamo essere co-protagonisti con lei e lasciarvi un segno unico e irripetibile”. Scegliere, ma anche lasciarsi scegliere, sentirsi chiamati anche quando si è un po’ più sordi.

 

Forse è proprio su questo terreno che il Vangelo desidera sfidarci: siamo chiamati a scegliere la parte migliore, ma la conoscenza di quale essa sia non deriva da un’imposizione, ma da un’introspezione. O meglio, da un cammino di discernimento. Spesso ci si concentra molto sull’atto dello scegliere, ma il protagonista della nostra decisione non è il bivio di fronte a noi, ma il cammino che ci ha condotto fino ad esso. Se davvero la scelta è un atto di crescita, allora è bene prendere coscienza che non è propriamente essa che conta, che sono i nostri passi a contare, che “sbagliando si impara” e “scegliendo si cresce” come hanno ricordato gli ospiti dei tre video podcast.

 

Nella complessità del 2023, scegliere è come sbrogliare una matassa intricata e il nuovo numero de “Il Cantiere” non offre delle soluzioni. Come sempre l’obiettivo è allenare il pensiero, provare a mettersi in discussione, capovolgere le prospettive e lasciarsi interrogare. Un po’ come in un percorso di discernimento: si riflette, si sperimenta, si prova sul campo con la consapevolezza di non essere soli. Il nuovo numero de “Il Cantiere” è disponibile online sul sito www.ilcantieredioratoribg.it. Buona lettura.

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