Organizzare un Cre significa rispondere alle esigenze educative di una comunità. Nella società di oggi in cui il quadro educativo si fa sempre più complesso, le alleanze risultano cruciali come accade per gli oratori di Villongo. Qui il Cre non un “affare” che riguarda esclusivamente l’oratorio, ma è un’azione corale di comunità. Il progetto del Cre, infatti, nasce attorno a un tavolo in cui siedono l’oratorio, il comune, la scuola e il comitato dei genitori, chiamato “Tavolo di confronto sull’educazione”.
“Sedersi a un tavolo a cui ciascuno porta le proprie sensibilità non solo è arricchente, ma aiuta a comprendere meglio i bisogni educativi del territorio - sottolinea don Andrea Perico, curato degli oratori di Villongo -. È una possibilità di collaborazione nuova in cui emergono fatiche e opportunità delle realtà coinvolte”. È dal confronto delle realtà educative del territorio che nasce un Cre capace di essere espressione di cura. L’oratorio si mette al servizio di una comunità con nuove consapevolezze date dalle prospettive che lo interpellano e, allo stesso tempo, lo aiutano a realizzare il “TuXTutti” con alleanze che hanno riscontri anche nel concreto. La scuola, ad esempio, offre il suo contributo per i laboratori dei preadolescenti, il comitato genitori aiuta a instaurare un dialogo con le famiglie e il comune sostiene le attività del Cre aprendo i propri spazi.
“Portando ognuno le proprie esigenze - conclude don Andrea – anche l’oratorio evidenzia le proprie. Ciò che ci sta a cuore e che aiuta a prenderci cura della comunità sono gli adolescenti. Il loro ruolo di animatore è fondamentale e siamo chiamati a riconoscerne il valore ogni giorno”. Anche un semplice animatore può fare la differenza nella cura della comunità: non importa quanto si è grandi, conta l’esserci e l’essere capaci di tendere la mano alla realtà.