SportGiovane torna ad abitare e animare le piazze dopo quattro anni: la società è cambiata, ma lo stile e il desiderio di mettersi in gioco rimangono gli stessi. Quella che potremmo definire una vera e propria tradizione nata grazie alla collaborazione tra il comitato CSI di Bergamo, l’Ufficio Pastorale per l’Età Evolutiva, gli oratori e le realtà territoriali del paese ospitante, è una macchina complessa da mettere in funzione. Ogni fatica, però, viene puntualmente ricompensa dall’affetto e della partecipazione di bambini, ragazzi, animatori, coordinatori e sacerdoti dei tanti oratori coinvolti.
Il tour del 2023 è al giro di boa e proprio oggi, a Chignolo d’Isola, va in scena la terza tappa. Anche se è presto per tirare le somme, l’edizione del 2023 ha visto coinvolti una trentina di oratori per un totale di circa 8000 tra bambini e ragazzi divisi in quattro appuntamenti. Oltre a Chignolo d’Isola, infatti, SportGiovane ha fatto tappa a Bariano, Osio Sotto e – prossimamente - anche a Gorlago. “Organizzare SportGiovane nel 2023 - spiega Michael Bettani, responsabile dell’iniziativa - è diverso dall’organizzarlo prima del 2020. La pandemia ci ha lasciato alcuni preziosi insegnamenti che vogliamo portare avanti per migliorarci. Tutta l’iniziativa è resa possibile grazie alle collaborazioni che, come CSI e UPEE, riusciamo a tessere al di fuori di noi”. La proposta SportGiovane, infatti, nasce dalla collaborazione di diverse realtà che rende possibile l’incontro tra Cre differenti per una giornata all’insegna dello sport. Al CSI di Bergamo viene affidata la parte più logistica e gestionale, mentre l’UPEE dà l’impronta alla giornata con l’accoglienza, l’animazione e un motto a tema TuXTutti: “Arco in spalla e mira alla cura” urlano tutti i partecipanti prima di sfidarsi a suon di gettoni. Oltre a CSI e UPEE, risultano fondamentali anche i legami con l’oratorio ospitante e gli oratori partecipanti che forniscono animatori che, per quel giorno, vestiranno il ruolo di arbitri. La collaborazione con il territorio, invece, emerge nell’ospitalità e nel servizio che le diverse associazioni mettono in campo.
“Uno degli obiettivi di SportGiovane è far tornare a casa i bambini e i ragazzi un po’ arricchiti. Loro saranno parte attiva della comunità di domani. Crediamo sia importante trasmettere loro una serie di valori tramite lo sport quali il fairplay, l’educazione, il rispetto, l’aiuto reciproco e il rispetto dell’ambiente. Sono valori, sono piccoli, ma non trascurabili”. In particolar modo, il gioco ecologico finale è ciò che pone l’accento sulla cura dell’ambiente. Ogni oratorio è invitato a pulire la sua area e chi raccoglie più rifiuti vince dei gettoni aggiuntivi. “È un modo per accentuare la cura dell’ambiente, ma anche per ringraziare il paese che ci ha ospitato collaborando per lasciare pulito i luoghi in cui abbiamo condiviso la giornata”.
Infine, SportGiovane è anche un’espressione della cura della comunità e delle istituzioni: entrambi ambiti da vivere in prima persona e non “tramite mail” come sottolinea Michael. “Prendersi cura della comunità significa entrare in contatto con le persone: cerchiamo di essere vicini alle realtà che ci accolgono. Le collaborazioni si creano tra persone anche quando si tratta delle istituzioni. Si porta avanti uno stile che crede nelle relazioni per costruire la comunità giorno per giorno”.