Curiosità, relazioni e sperimentazione: ecco cos'è il Corso Centrale!

Il Corso Centrale visto con gli occhi dell'animatore d'oratorio: cosa ti porti a casa?

Essere animatore per un adolescente può rivelarsi un’opportunità di crescita preziosa e non scontata. Ritagliarsi del tempo e dello spazio in cui sperimentarsi, prendersi cura dei più piccoli e mettersi in gioco per scoprire anche nuovi aspetti di sé è un’esperienza che non lascia mai indifferenti. Scegliere di accompagnare questa crescita con un percorso formativo rappresenta un ulteriore slancio di “curiosità”, “relazioni”, “gioia” e “sperimentazione”. Queste le parole principali utilizzate dagli animatori per tirare le fila di quanto vissuto. Il percorso formativo si è concluso lo scorso 4 febbraio, ma dei nuovi passi sono già stati mossi nei loro oratori di appartenenza.

 

Il Corso Centrale, come ogni anno, si conferma come un’occasione preziosa per rileggere il proprio vissuto in oratorio, prenderne consapevolezza e metterlo in relazione a ciò che accade al di fuori di questo. È uno sguardo che si amplia sin dalla prima accoglienza attraverso cui si trova un aggancio per coinvolgere tutti senza escludere nessuno. “È un’esperienza che “mi ha preso” – sintetizza Chiara Dentella, animatrice dell’oratorio di Terno d’Isola-. Non sapevo cosa aspettarmi da questa proposta, ma sin dal primo saluto mi sono sentita accolta. Nell’accoglienza degli animatori UPEE ho provato a rivedere me stessa in oratorio. Delle volte non è facile partire con il piede giusto coinvolgendo ogni bambino, ma la loro cura e la loro energia mi hanno trasmesso tutta l’importanza di raggiungere tutti, anche i più timidi o chi preferisce stare in disparte”.

 

La gioia dell’accoglienza è stata tanto impattante da essere anche un buon catalizzatore di relazioni. Nel piccolo teatro della Scuola Capitanio, si è creato il clima di un’unica grande casa in cui la curiosità ha trovato corrispondenza nelle riflessioni e confronti innescati dalle diverse attività proposte. I tanti strumenti consegnati agli animatori vanno ad arricchire il loro bagaglio, ma, soprattutto, ad “alimentare il desiderio di mettersi in gioco” come racconta un altro animatore, Cesare Marinoni dell’oratorio di Borgo Santa Caterina in Bergamo. “Ho avvertito tutta la volontà e l’energia degli animatori dalla prima all’ultima tappa. Sicuramente mi porto a casa un sacco di strumenti da rigiocare in oratorio, ma soprattutto ho trovato persone che mi hanno trasmesso tutta la loro voglia di continuare a crescere. Ho iniziato questo Corso Centrale incuriosito e torno in oratorio con ancora più curiosità e dei legami da coltivare per continuare a guardare anche al di là del mio oratorio”.

 

Tra gli obiettivi del Corso Centrale c’è anche quello di mostrare uno stile animativo ed educativo da vivere a pieno tra protagonismo e servizio: ci si gioca con tutti se stessi in una relazione educativa i cui destinatari sono i più piccoli. Essere animatori, dunque, è un’opportunità di crescita a 360 gradi e il potenziale di questa esperienza deriva in una qual misura anche dalla libertà. “Tornando in oratorio -conclude Chiara- desidero essere un’animatrice libera: libera dai pregiudizi che mi rallentano nelle relazioni, libera dalla timidezza di fare nuovi passi e libera di sperimentare sbagliando, provando e trovando nuove strade”.  Concluse queste tappe formative, il cammino -o meglio il per-corso- prosegue negli oratori tra quotidianità, tante sfide e nuovi sguardi da continuare ad allenare. Il Corso Centrale è stato uno “Stop&Go” di un cammino più ampio: uno slancio per dare nuovo respiro all’essere animatore e per ripartire motivati verso una nuova estate.

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