Crescere i ragazzi con una nuova consapevolezza sociale
Le due iniziative diocesane “Eco Sviluppo” e “Dispensa Sociale” hanno l’obiettivo di crescere cittadini consapevoli
Il Cre è un momento molto intenso per la vita degli oratori e di chi li abita in quei giorni di VIAVAI. Durante questo mese, stando accanto ai ragazzi, è possibile coinvolgerli attraverso esperienze e farli raggiungere da diversi messaggi che li aiutano a crescere e a relazionarsi con il mondo con uno sguardo capace di includere le esigenze della società. Le due iniziative diocesane “Eco Sviluppo” e “Dispensa Sociale” hanno l’obiettivo di crescere cittadini consapevoli intercettando i preadolescenti con dei laboratori che li aiutino nella riflessione.
I due laboratori nascono dalla collaborazione tra l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi di Bergamo e le due cooperative EcoSviluppo e Namasté. Da diversi anni, gli operatori di entrambe le cooperative portano avanti diverse azioni con l’intento di ottenere giustizia climatica e sociale per ogni soggetto. Lungo l’estate stanno incontrando diversi preadolescenti portando al Cre progetti di sensibilizzazione e attività ludico-didattiche declinate tramite il tema del cammino già nella struttura dell’iniziativa. La proposta consiste in un cammino, un viaggio interiore che spinge a esplorare le relazioni con il pianeta, con la collettività e con gli altri esseri viventi andando a indagare e mettere in discussione i pregiudizi e le azioni quotidiane che stanno alla base dell’ingiustizia climatica e sociale.
“Sono due le domande da cui partiamo per avviare i laboratori “Perché si spreca?” e “Cosa possiamo fare?” -spiega Raffaele Avagliano, responsabile della proposta Dispensa Sociale-. Da qui inizia un percorso con loro che porta i preadolescenti a crescere nella consapevolezza e a guardare il mondo con occhi nuovi”. Un semplice scarto può essere utilizzato come tintura per delle lenzuola o un frutto che può sembrare non commestibile in realtà può essere ancora mangiato. “Siamo convinti che l’esperienza sia più impattante di molte parole -conclude Raffaele-. Far toccare con mano la realtà, aiuta i ragazzi ad essere più consapevoli delle scelte che fanno e del lessico che utilizzano. Il passo successivo sta nell’allargare lo sguardo all’intera società perché per ottenere dei cambiamenti occorre avere pazienza e coinvolgere chi mi circonda. Da soli con le nostre scelte possiamo fare la nostra parte, ma insieme possiamo andare molto più lontano di quanto ci saremmo mai aspettati. Le soluzioni vanno cercate insieme perché il cambiamento è un’azione collettiva che si costruisce a partire dalle relazioni”.