Ottanta giovani e adolescenti alla ricerca del volto di Dio: basterebbe questa semplice frase per raccontare i tre giorni di esercizi spirituali diocesani vissuti in seminario nello scorso finesettimana. In queste poche parole sono racchiuse la potenza, l’energia e l’audacia che hanno preso corpo in ogni istante di silenzio, in ogni momento di preghiera e occasioni di deserto sperimentato dai partecipanti.
Gli esercizi spirituali sono una tappa tradizionale del cammino diocesano di Quaresima che convoca adolescenti e giovani per prepararsi con più intensità alla Pasqua imminente. A pochi passi dalla meta, ci si prende del tempo per fermarsi, pregare e rileggere il proprio cammino e la propria vita alla luce della Parola. “Il tuo volto, Signore, io cerco” era il titolo degli esercizi spirituali appena trascorsi: il versetto tratto dal libro dei Salmi ha sottolineato e provocato il desiderio di riconoscere Dio all’opera nella propria storia, lo stesso che ha caratterizzato il tempo della Quaresima. Il weekend degli esercizi spirituali è stato un tempo ricco di pensieri, preghiera ed emozioni: il ritmo delle giornate è scandito da meditazioni proposte dall’equipe di guide spirituali, tempi di silenzio, occasioni di confronto e celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, ore notturne di adorazione e condivisione di vita e di fede.
Tutto ciò è racchiuso e ben raccontato in una lettera scritta da un giovane per un altro giovane. Matteo Carminati, giovane della parrocchia di Locatello, ha messo nero su bianco le sue riflessioni e i suoi pensieri raccolti nell’arco di questi tre giorni trascorsi alla ricerca del volto di Dio. In questi appunti ripercorre l’esperienza passando per il silenzio, la Parola, l’ascolto, la fragilità e l’amore sperimentato durante gli esercizi spirituali per poi giungere a un invito sincero, spontaneo e sentito rivolto a tutti giovani.
"Sono proprio fortunato! Gli esercizi spirituali sono sempre un tempo bello per tornare a respirare a pieni polmoni. Sono giorni dove è necessario tenere il cuore aperto per fare spazio ad una Parola che è venuta ad abitarlo in modo nuovo.
Per vivere bene gli esercizi spirituali è fondamentale stare in silenzio. Un silenzio che non è solo esteriore, ma è soprattutto un atteggiamento del cuore. Un silenzio pieno, vivo, custodito, impregnato di vita, che aiuta a rimanere in ascolto e a porsi in modo aperto verso il Cielo. In fondo, funziona così anche nelle nostre relazioni: siamo capaci di ascoltare veramente Qualcuno solamente quando siamo disposti a stare in silenzio.
È un tempo di ascolto, ma è anche un tempo in cui ci è chiesto di fare verità nella nostra vita, a partire dal confronto con la Parola. È un tempo prezioso per stare faccia a faccia con Dio. Non dimentichiamoci che la preghiera è una relazione, esattamente come quella con un’altra persona. E per conoscere sempre di più chi abbiamo di fronte, a quel legame va dedicato tempo ed energia perché delle volte non ci si capisce, altre volte si riesce a fare gioco di squadra e piano piano ci si conosce. Lo stesso vale per la relazione con Dio. Solo così riusciremo a conoscere il suo volto e, rispecchiandoci in Lui, possiamo conoscere anche noi chi siamo e come la nostra missione da cristiani sia quella di amare e di lasciarci amare.
Non è sempre facile mettersi in discussione, perché davanti a Dio vediamo anche la nostra fragilità, il nostro peccato e la nostra piccolezza. Ma Lui è sempre lì a tenderci la mano ed è sempre pronto a perdonarci. Siamo importanti ai suoi occhi, lo sai? Sì, anche tu! Siamo unici. Lui ci ama, sempre. Esattamente così come siamo, con i nostri limiti e con le nostre potenzialità. Non torniamo dagli esercizi con la pretesa di cambiare il mondo, ma torniamo con la consapevolezza e la certezza che la Parola è la luce gentile che guida e che scalda le nostre scelte, la nostra quotidianità e la nostra vita. Se stiamo sotto questa luce allora anche il nostro modo di vivere le “cose” di tutti i giorni prende un altro senso e un altro gusto.
Ai prossimi esercizi allora vieni anche tu? Il Signore ti aspetta. E anche io. Fidati. Ne vale la pena".
Matteo