La festa dell'oratorio come punto d'incontro

Il Cantiere racconta la festa dell’oratorio facendo emergere il valore della relazione, dell’informalità e della gratuità.

I nostri oratori, come le persone che lo abitano e lo rendono vivono, hanno una storia, una routine e un’agenda che avviene a passo d’uomo. É una vita che si realizza nella quotidianità che ha tra le sue tappe anche i momenti di festa. Il nuovo numero de Il Cantiere dal titolo “Venite, è pronto” racconta la festa dell’oratorio facendo emergere il valore della relazione, dell’informalità e della gratuità del ritrovarsi attorno alla stessa tavola.

 

Nell’arco dell’estate, gli oratori si cimentano nell’impegno della festa chiamando a raccolta la comunità non solo per condividere un pasto, ma anche per rimettere al centro la bellezza dell’incontro. “Dietro le quinte c’è qualcuno che si adopera tra griglie, spillatrici e cartelle della tombola -scrive don Gabriele Bonzi, direttore UPEE, nel suo editoriale - dall’altra c’è anche chi viene accolto a braccia aperte: è come essere in famiglia. Grazie alla festa, la comunità riscopre la sua dimensione famigliare in modo semplice e concreto trasmettendo un messaggio profondo. Mangiare insieme è un mezzo per essere comunità e ad indicare la via è Gesù. Anche Lui siede in mezzo ai suoi discepoli o ad una folla e condivide il pasto con loro. É un gesto di un’umanità disarmante che ci fa percepire come Gesù desideri raggiungerci lì dove siamo”.

 

La stessa dinamica avviene nei giorni della festa in cui, attorno ad un semplice tavolo con due panche, si ritrova una comunità eterogenea con storie, vissuti e caratteristiche che la rendono unica. Negli ultimi anni, inoltre, la festa dell’oratorio ha assunto anche una dimensione missionaria da non sottovalutare. “Se prima era la comunità liturgica che si ritrovava in oratorio nella continuità di un cammino -spiega don Mattia Magoni, insegnante del Seminario vescovile di Bergamo, nell’intervista rilasciata per il nuovo dossier- adesso la comunità coinvolta si allarga in momenti come questi. Oggi la festa dell’oratorio ha una possibilità missionaria in più. Questi momenti diventano una grande occasione per mostrare come il Vangelo si unisca alla vita di tutti i giorni. A volte ci ingegniamo nel pensare come andare a cercare e raggiungere tutti, ma durante la festa chi è lontano viene in casa nostra anche solo per due parole, un incontro, uno sguardo e non è poco”.

 

La festa, come le altre proposte dell’oratorio, non hanno un inizio o una fine: questa si inserisce in un cammino di comunità più ampio grazie al quale i passi condivisi si arricchiscono di senso e prospettiva. Nel nuovo numero de Il Cantiere ad arricchire il racconto sono gli sguardi di chi sceglie di partecipare, di chi sceglie di rimboccarsi le maniche e di chi rilegge tutto questo mettendo in risalto tutta la bellezza di questi giorni. Sguardi e parole da accogliere per continuare a tessere le relazioni della comunità anche nella semplicità di un momento di festa. “Venite, è pronto” è il nuovo dossier di pastorale giovanile ed è disponibile online sul sito www.ilcantieredioratoribg.it

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