Una domenica per gettare le basi di un mondo più fraterno

Insieme per la pace: in occasione della GMG diocesana, la diocesi di Bergamo invita i giovani a pregare per la pace

Quando si torna da un incontro come quello della Giornata Mondiale della Gioventù ci si porta a casa braccialetti, bandiere, spille, foto, ma anche parole e situazioni che sono state in grado di scuoterci. Tra i tanti apprendimenti che l’appuntamento di Lisbona ha consegnato alla società odierna ce n’è uno che non può passare inosservato: la pace è una realtà possibile. Al netto delle notizie che ci circondano e che non possono essere ignorate, a Campo do Graçia un milione e mezzo di giovani ha provocato il mondo con lo stile della fratellanza come ha sottolineato Papa Francesco in una delle udienze generali post GMG. “La GMG ha mostrato a tutti che è possibile un altro mondo: un mondo di fratelli e sorelle, dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, una accanto all’altra, senza odio, senza paura, senza chiusure, senza armi”. 

È chiaro che la GMG sia un contesto privilegiato in cui sperimentare la dimensione della fratellanza, ma non è possibile ignorare l’impatto che questa ed altre esperienze simili (di viaggio, di missione e di volontariato) hanno sulla vita dei giovani e non solo. Chi sceglie di vivere queste opportunità va incontro a una Chiesa universale capace di andare oltre la propria realtà e di generare un senso di appartenenza più allargato. Per questi motivi, accogliendo l’invito di Papa Francesco a fare dell’impegno per la pace una priorità umana e pastorale, la Diocesi di Bergamo ha scelto di invitare tutti -e in particolar modo i giovani- a riflettere, approfondire e pregare attorno al tema della pace. In occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà domenica 26 novembre 2023 a livello diocesano, uffici pastorali della curia in alleanza con realtà ecclesiali e laicali hanno pensato a un pomeriggio di incontri, esperienze da vivere e parole da ascoltare per concludere con la Veglia di preghiera serale.  

“Insieme per la pace” è, dunque, un evento diocesano costruito grazie ad una realtà di realtà e persone che si stanno dedicando in questi giorni alla sua organizzazione. La giornata si fa segno di una rete che desidera camminare insieme nella promozione della pace, grazie al coinvolgimento di uffici pastorali come Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Ufficio Pastorale Età Evolutiva, Caritas Bergamasca, Centro Missionario e Ufficio Migranti, accanto a realtà ecclesiali e non, come le ACLI, la rete della pace di Bergamo, gli scout AGESCI e CNGEI, Centro Servizi al Volontariato e i sindacati CISL e CGIL. Ciascuno darà il proprio contributo per rendere questa occasione di riflessione e preghiera attorno alla pace ancor più ricca e articolata come da programma. Dalle 15.00 alle 18.00, in alcuni luoghi di Città Alta verranno allestiti degli stand che permetteranno a tutti di confrontarsi con giovani, realtà ed associazioni per affrontare il tema della pace guidati da quattro coordinate tematiche: mondialità, migrazioni, lavoro e lotta alle disuguaglianze. A tirare le fila di questo momento di condivisione sarà un esperto che, in Seminario, avvierà una riflessione rispetto al tema della pace, mentre a concludere la giornata sarà la veglia di preghiera insieme al Vescovo Francesco per celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù in Chiesa Ipogea del Seminario, ritrovandosi tutti insieme dopo il viaggio a Lisbona. Le iniziative sono molto diverse tra loro per modalità e per linguaggi, ma ciò rispecchia il desiderio di poter intercettare diverse sensibilità e coinvolgere il maggior numero di persone, rivivendo così quel clima di incontro e di comunità allargata che si è respirato nei giorni vissuti a Lisbona.

I dettagli del programma sono ancora in via di definizione, ma seguiranno a breve degli aggiornamenti attraverso i canali diocesani e quelli delle realtà coinvolte. Per ora è possibile segnare la data in agenda e riportare la mente ai giorni della GMG o a quelle esperienze che ci hanno fatto vivere in un clima di fraternità e pace. Riportare i pensieri a Lisbona non significa mettersi alla ricerca di un rifugio nei ricordi, ma piuttosto rileggere le emozioni provate e le parole ascoltate nell’oggi per comprendere cosa vogliono comunicare alla nostra vita. Lo sventolare di bandiere diverse una accanto all’altra in un clima di festa e di gioia, è realizzabile nel quotidiano? Ora quel milione e mezzo di fratelli è posto di fronte a una grande sfida: essere testimoni di quel clima di pace perché tutto ciò che è stato condiviso e vissuto possa diventare quotidianità.  
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