Il Cantiere riflette sul senso del Cre
"Caro coordinatore...": Il Cantiere si rivolge ai coordinatori augurando a tutti un buon cammino
Procedendo a passo spedito verso l’estate, anche Il Cantiere fa tappa al Cre. Il nuovo numero del dossier di pastorale giovanile scende in profondità rispetto al senso e al valore di un’esperienza che ogni anno, durante l’estate, fa camminare sulle stesse orme decine di migliaia di bambini, preadolescenti, adolescenti e giovani nella diocesi di Bergamo e non solo. Il progetto Cre-Grest, da quasi quarant’anni, si colloca in una storia di azione educativa degli oratori che durante l’estate si prende cura a tempo pieno dei più giovani della comunità.
Il nuovo numero, intitolato “Mi indicherai il sentiero della vita” riprendendo il sottotitolo del Cre 2024, è una lettera rivolta ai coordinatori. A partire dall’editoriale, ogni intervento ha al suo interno un “Caro coordinatore…” che si fa augurio, ma anche consiglio e presa di consapevolezza di ciò che si è chiamati a fare e, soprattutto, ad essere. Le interviste e i video sono stati pensati per avviare una riflessione sul senso, le motivazioni e il valore del Cre che, nella sua storia, ha sempre fatto emergere tre caratteristiche: le giovani generazioni messe al centro, il ruolo delle famiglie e l’azione corale della comunità.
Un’azione educativa declinata da un tema che, quest’anno più che mai, mette in risalto l’esperienza in sé e il suo dinamismo. “È affascinante guardare alla Bibbia come una grande storia di cammini, un susseguirsi di esodi durante i quali la vita degli uomini e delle donne si svolge, rivolge, capovolge e sconvolge -scrive Federica Crotti, vicedirettrice UPEE, nel commento al Salmo-. È un incredibile VIAVAI di passi coraggiosi, spinti da brezze leggere, condivisi con altri, guidati da parole promettenti su cui si è disposti a scommettere la vita. Tra giochi, balli, laboratori, gite e tante avventure prendiamoci per mano e, in mezzo al VIAVAI della nostra vita, cerchiamo insieme Colui che ci indica il sentiero della vita, quella piena”.