La vita comune raccontata tra vissuti e orizzonti

Il Cantiere di maggio si sofferma sull'esperienza della vita comune. "Nello spezzare il pane e nelle preghiere" è disponibile online

Stare accanto ai giovani è una sfida che gli oratori vivono quotidianamente. Gli incontri, le formazioni, le chiacchierate nell’informalità, l’esserci anche “solo per una pacca sulla spalla” o per tentare di fare chiarezza insieme di fronte alla grande complessità che i giovani, e non solo, affrontano nel loro percorso di crescita. Agire questa azione di cura è una chiamata quotidiana ed è proprio verso la quotidianità che si dirigono i passi delle prime esperienze di vita comune che stanno nascendo nella diocesi di Bergamo.

 

Per la maggior parte di breve durata, ma dalla grande intensità, la vita comune è un’esperienza che sta prendendo sempre più piede nel territorio diocesano e su cui è stato incentrato l’ultimo numero de “Il Cantiere”, dossier di pastorale giovanile dell’Ufficio Pastorale Età Evolutiva. Uscito sabato scorso, il dossier racconta il vissuto e il potenziale di questa esperienza per continuare a riflettere sul valore della proposta. “La vita comune vuole essere un’esperienza in cui la Chiesa si mette al servizio delle giovani generazioni, vuole essere un modo per abitare quel “qui e ora” tra difficoltà e felicità spalla a spalla con i giovani perché è nella quotidianità che nasce la straordinarietà -scrive don Gabriele Bonzi, direttore UPEE, nel suo editoriale in apertura del numero-. Serve tempo e anche un bel po’ di coraggio per scegliere di aprire le porte dell’oratorio per renderlo una casa a tutti gli effetti, ma il rimando di tutta questa pazienza e di tutta questa cura messe in gioco non può che essere ricco di doni. É nella quotidianità che è possibile scendere nella profondità dell’uomo, che nascono le domande più profonde e che è possibile comprendere quando un tuo compagno di cammino ha il respiro affannato o il passo più deciso del solito. Siamo proprio agli inizi di questa avventura che apre sentieri nuovi nella pastorale giovanile, ma chi è andato in avanscoperta ci sta consegnando racconti entusiasti”.

 

Il titolo del dossier, da cui parte tutta la riflessione, è “Nello spezzare il pane e nelle preghiere”. Nel passaggio da cui è stato estrapolato il versetto si raccontano gli inizi della comunità cristiana e lo stile con cui sono stati mossi i primi passi. “Dove imparano gli apostoli questo stile di vita che vivono in prima persona e che insegnano ai primi cristiani? Ad insegnare loro è proprio Gesù -sottolinea don Mario Pezzotta, curato dell’oratorio di Verdello, nel commento in apertura-. Gesù chiama gli Apostoli “perché stessero con Lui” (Mc 3,14). Gesù non si accontenta di fare loro una predica per poi rimandarli a casa. Sente la necessità e l’importanza di condividere la sua vita con loro. È lo stare insieme, il condividere le gioie, le fatiche, il lavoro, la quotidianità che permette ai discepoli di imparare dal Maestro. È la condivisione della vita che aiuta i discepoli a scoprire l’amore che Dio ha per loro e a comprendere come mettere in pratica il comandamento di Gesù “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,17)”. Uno stile che fa emergere tante domande, aiuta a scendere in profondità e dona nuovi percorsi di crescita ai giovani e nuove modalità di accompagnamento alla Chiesa desiderosa di farsi prossima.

 

Per leggere il nuovo numero de Il Cantiere visita il sito www.ilcantieredioratoribg.it  

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