IncontraCre: allenare lo sguardo gentile dei bambini

Nell’estate di VIAVAI, la proposta multiculturale pensata per i Cre ha come titolo “Melidir: a un passo dalla felicità”

Sette edizioni alle spalle e ancora tantissima energia per portare l’intercultura in oratorio. Questa sarà l’ottava estate in cui IncontraCre apre le porte dell’Abbazia di San Paolo d’Argon o bussa a quelle degli oratori per stimolare l’attenzione alla pluralità culturale, linguistica e religiosa che abita le nostre comunità. Anche se spesso questo può non sembrare un tema della quotidianità, in realtà -come spiega Elena Sarzilla, responsabile della proposta di Fileo – “basta un passo fuori casa per incontrare culture diverse dalla nostra”.

 

La società di oggi è davvero ricca e articolata da questo punto di vista e IncontraCre diventa un’occasione preziosa per prenderne consapevolezza e accendere la curiosità, soprattutto nei più piccoli con domande e “perché?” sempre sulla punta della lingua. Nell’estate di VIAVAI, la proposta multiculturale pensata per i Cre ha come titolo “Melidir: a un passo dalla felicità” e si inserisce nella tematica del cammino declinandola grazie all’aiuto di Bea, un personaggio ispirato a Beatrice di Dante. Il cammino del poeta, infatti, è utilizzato come storia al Cre e ad IncontraCre diventa il filo rosso per giochi e avventure. Basta un passo e si arriva in Cina esplorando la storia degli ideogrammi grazie al laboratorio chiamato “Long”. Subito dopo lo sguardo si amplia ed è la regione andina ad accogliere i partecipanti sventolando la “Whipala”, una bandiera speciale composta da tanti quadrati colorati con un significato differente per ogni colore. Dopodiché si fa tappa nel subcontinente indiano dove l’incontro avviene attraverso lo sport: bambini e preadolescenti potranno mettersi alla prova con qualche colpo di cricket e conoscendo da vicino la squadra nazionale italiana. Proseguendo lungo il cammino, i passi dei partecipanti giungono in Africa per sfidare con uno dei giochi da tavolo più antichi del mondo. Il suo nome è “Awale” ed è noto in tutto il continente africano per le abilità e l’astuzia da mettere in gioco in ogni partita. Il “traguardo” è segnato dal laboratorio “Parole nuove” in cui gli oratori potranno approfondire i vocaboli legati ai flussi migratori sotto una nuova prospettiva. 

 

“I giochi e i laboratori che proponiamo a IncontraCre prendono spunto dalla ricchezza culturale presente sul territorio bergamasco -conclude Elena Sarzilla- per prendere consapevolezza di come ciascuno di noi sia portatore di cultura. Doniamo ai bambini l’opportunità di incontrare culture diverse con la speranza che guardino il mondo con occhi gentili e curiosi”.

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