L’estate è un fuoco da custodire

Laura Teli: condividiamo con loro la vita perché si sentano amati da Dio e da chi gli sta accanto nell’oggi

Il cammino dell’estate in oratorio assume declinazioni diverse in base a chi indossa le scarpe del protagonista. In questa tappa, mettendoci nelle scarpe di un adolescente, incontriamo Laura Teli. Laura fa parte della fraternità Effatà, una piccola comunità di vita laicale nella Chiesa diocesana, e all’interno della diocesi di Bergamo svolge il suo servizio accompagnando adolescenti e giovani in diverse fasi della loro vita. Con lei proviamo a comprendere meglio cosa significhi indossare le scarpe di un adolescente e come è possibile accompagnarlo lungo il loro cammino di crescita fatto di alti, bassi, fatiche e anche tanta felicità.

 

Come possiamo descrivere gli adolescenti in tre parole?

Ricerca, lotta e ascolto. Gli adolescenti sono in ricerca di sé e della relazione con gli altri: cercano una loro identità e dei legami che li accompagnino nel diventare adulti e nel trovare il proprio posto nel mondo. In questa ricerca è compresa anche una dimensione di lotta. La loro crescita, infatti, è un cammino che comporta delle sfide e delle fatiche che, come adulti, siamo chiamati ad accogliere. Un’altra dimensione interessante credo sia quella dell'ascolto. L'ascolto è da intendere sia come bisogno che come desiderio. Noi adulti incontriamo molti adolescenti che desiderano essere ascoltati e, allo stesso tempo, capaci di porsi in ascolto in controtendenza con le apparenze del mondo adulto.

 

Cosa significa prendersi cura degli adolescenti?

Significa condividere il cammino della vita con loro, i loro entusiasmi e le loro fatiche senza sminuirle. Il primo passo è imparare ad ascoltarli senza giudicare, mentre i successivi consistono nel dar loro fiducia ed essere adulti credibili. I nostri adolescenti hanno bisogno di adulti credibili in tutta la loro umanità, la loro fragilità, la loro capacità di accogliere e di gestire le sfide garantendo una vicinanza in grado di lasciare spazio anche alla sperimentazione, all’autonomia e alla responsabilizzazione. Come adulti siamo chiamati ad accompagnarli nel loro percorso verso e attraverso la maturità.

 

Cos’ha di speciale l’estate in oratorio per un adolescente?

L'oratorio è un luogo in cui poter crescere insieme ad altri, mettere a disposizione tempo, risorse e capacità che ciascuno possiede con l’obiettivo di crescere insieme. In oratorio si impara sin da subito ad accorgersi degli altri e ad allenare una cura a favore di un bene comune. Tutto questo parte dalla semplice condivisione della quotidianità in cui emerge come la vita degli adolescenti sia una vita amata, prima di tutto, da Dio e anche da chi sceglie di mettersi in gioco per loro. Occorre portar loro una testimonianza di vita buona che sappia di Vangelo.

 

Quando si pensa alla loro estate in oratorio, il pensiero va subito a tante attività che li vedono coinvolti in modi diversi: quanto conta la responsabilizzazione nel tempo dell’estate? Quanto, invece, i momenti dedicati a loro?

È importante trovare una sorta di equilibrio e, soprattutto, una circolarità tra i due. Da un lato bisogna aiutare gli adolescenti a riflettere sulle esperienze che vivono, sul loro mettersi a disposizione e sul tempo donato. Dall’altro è altrettanto necessario spronarli nel mettersi al servizio della comunità attraverso piccoli passi. È bello scendere con loro nella profondità del loro fare rileggendone il senso.

In questo passaggio gioca un ruolo decisivo anche la dimensione dell’intergenerazionalità. In oratorio adolescenti, giovani e adulti collaborano spalla a spalla arricchendosi l’un l’altro. Gli adulti, inoltre, hanno la possibilità di porsi in ascolto e aiutare gli animatori ad aprire gli occhi rileggendo ciò che stanno vivendo in prima persona. Sono una presenza importante perché possono porsi come delle guide silenziose nell’educare i più giovani alla responsabilità, al servizio e alla profondità di pensiero.

 

Un consiglio per tutti gli adolescenti per vivere l’estate al meglio

Che l’estate non sia solo un fuoco d'artificio. O meglio, è bene lasciarsi abbagliare e travolgere dalla luce e dalla gioia del fuoco d’artificio che è l’estate, ma perché questo porti frutto occorre custodire la stessa energia lungo tutto il resto dell’anno. L’estate può essere la scintilla di quel focolare capace di scaldarci anche una volta conclusa. In questo periodo si perde il conto delle energie spese, tutte ripagate dal grande entusiasmo e dai tanti doni che contraddistinguono l’estate in oratorio. È bello vedere come, voi adolescenti, siate in grado donarvi a pieno e senza riserve. L’augurio è tutto ciò possa essere incanalato in un cammino più grande che possa continuare ad accompagnare la vostra crescita anche nella quotidianità della vostra vita. Fate tesoro di ciò che vivrete lungo l’estate e prendetevene cura in modo che porti frutto.

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