Il Cre è un’esperienza in cui la vita si fa dono per gli altri

CreAdo: gli adolescenti rileggono i propri passi al servizio della comunità di Carobbio degli Angeli

Esistono i miniCre, esistono i Cre e, da diverse estati, c’è chi si sta mettendo in gioco sperimentando anche il CreAdo: modalità differenti per incontrare le esigenze delle giovani generazioni e iniziare a posare i primi tasselli per il futuro della comunità. Spesso quando si pensa all’estate degli adolescenti in oratorio si corre il rischio di immaginarli esclusivamente in ruoli di responsabilità. Gli animatori sono il motore prezioso di ogni Cre e occorre prendersi cura anche di loro per far sì che “scoprano il valore del servizio” come racconta don Luca Moro, parroco dell’unità pastorale di Carobbio degli Angeli.

 

Il CreAdo all’oratorio di Carobbio è, prima di tutto, una chiamata. “Agli adolescenti è stato chiesto di mettersi al servizio della comunità nelle vesti di animatori -spiega don Luca-. Sono stati accompagnati a questo ruolo con un percorso formativo durato due mesi che si è inserito nel cammino svolto con loro lungo tutto l’anno. Per rileggere questa scelta di mettersi al servizio abbiamo pensato a dei momenti ad hoc: da quelli più riflessivi agli approfondimenti fino ai tornei serali”.

 

Essere animatori all’oratorio di Carobbio significa mettersi in gioco per i più piccoli e saper cogliere delle occasioni per continuare a crescere vivendo a pieno i propri passi. Ogni settimana di Cre, gli adolescenti hanno in calendario una serata di attività dedicata a loro. Durante la prima sono stati coinvolti attraverso il gioco “Pechino Express” scoprendo le particolarità del territorio e non solo. Prima del via, infatti, hanno avuto l’opportunità di mettersi in ascolto della testimonianza di un viaggiatore che ha raccontato il tratto di cammino svolto in Siria restituendo il racconto di un paese segnato dalla guerra di fronte a cui non è possibile chiudere gli occhi. La seconda tappa di questo cammino estivo ha visto gli animatori di Carobbio mescolare i propri passi con quelli degli adolescenti di tutta la diocesi alla FestAnimatori sia sul sentiero che all’Acquasplash. Le prossime due serate, invece, saranno occasione di riflessione e incontro. La terza tappa li porterà a conoscere da vicino il “viaggio della speranza” guardando al cammino con gli occhi dei migranti. In avvicinamento a questo appuntamento gli adolescenti stanno preparando delle panchine destinate alla zona di accoglienza del porto di Lampedusa. In oratorio, oltre alla riproduzione della “Porta d’Europa” realizzata dagli animatori, rimarrà anche una panchina per continuare ad accorgersi di chi è nel bisogno. L’ultima serata, invece, prevede tanti tuffi in piscina e una nottata da trascorrere insieme.

 

“Il Cre è un cammino di speranza -conclude don Luca-. È un cammino che parte da lontano e coinvolge gli adolescenti lungo tutto l’anno. In estate si ha l’opportunità di vivere l’oratorio più intensamente e qui si può scoprire come la vita si possa fare dono. Grazie al CreAdo abbiamo potuto porre lo sguardo degli adolescenti verso il prossimo spronandoli ad uscire da sé. Spero si portino a casa tutto lo stupore e la meraviglia di una vita in cui tutti siamo chiamati alla bellezza e a lasciare la nostra impronta lungo il cammino”. Interrogarsi su chi hanno accanto e su chi è più lontano, il tema del cammino sta portando gli adolescenti dell’oratorio di Carobbio sempre più fuori da sé, sempre più chiamati a scoprire la bellezza della vita che si fa dono. 

 

Unisciti anche tu!
Iscriviti alla newsletter per scoprire per primo le ultime storie e i nostri eventi
Oratori BG. Unisciti anche tu!
I testi sono coperti da copyright e non possono essere copiati.
Se vuoi puoi condividere questa pagina