Aprire le porte del Cre alle famiglie per tessere nuovi legami

FamilyCre: la comunità di domani si costruisce anche nelle sere d’estate

Quando arriva l’estate, in oratorio i pensieri si concentrano su una grande macchina che, ogni anno, riparte carica dell’entusiasmo e dell’energia di un’intera comunità: il Cre. Questa esperienza, negli anni, ha coinvolto e continua a coinvolgere diverse generazioni raggiugendo sia i più piccoli che i volontari “più cresciuti” che donano il loro tempo insieme ai giovani e agli adolescenti per rendere possibile la proposta estate dopo estate. A far emergere questa importante dinamica, all’oratorio di Paratico è il FamilyCre che diventa l’occasione perfetta per aprire le porte dei Cre a tutta la comunità e mettere in risalto tutta la cura custodita in questo mese denso di impegno e di doni.

 

L’iniziativa del FamilyCre è ormai diventata una tradizione nell’oratorio di Paratico. Ogni anno, lungo il cammino, si seguono delle tappe fisse dedicate ai bambini e alle loro famiglie. Si inizia sempre con la celebrazione della messa, un rinfresco preparato dalla comunità e l’animazione che caratterizzano la prima serata per poi passare ai classici intramontabili come il quizzettone per la seconda serata, la cena in strada lungo la via dell’oratorio alla terza tappa e il gran finale della festa di fine Cre. “Il FamilyCre è una bella tradizione -racconta Cristian Ferrari, coordinatore dell’oratorio di Paratico-. Sono degli eventi molto attesi dai bambini e da tutta la comunità. Iniziamo sempre affidando tutto a Dio. Anche l’informalità gioca un ruolo importante lungo tutto il calendario e l’obiettivo finale è riconoscersi come comunità”.

 

Se durante le giornate di Cre, il senso comunitario è vissuto attraverso la condivisione di giochi, attività e laboratori e preghiera, gli appuntamenti serali del FamilyCre donano al Cre la possibilità di un respiro più ampio rispetto ai destinatari e ai volontari direttamente coinvolti. “Desideriamo coinvolgere le famiglie perché il Cre è un’esperienza di comunità: le giornate di Cre sono rese possibili grazie all’aiuto di animatori, coordinatori, don e volontari adulti -prosegue Cristian Ferrari-. C’è una comunità che si rimbocca le maniche per i più piccoli e dedicare del tempo per riconoscersi e riconoscere tutto l’impegno messo in gioco è prezioso, oltre che bello. Per un mese l’oratorio è il punto in cui ci si concentrano tutte le energie e aprire le porte del Cre alle famiglie dà la possibilità di far maturare un senso di appartenenza ad una famiglia allargata”. La famiglia, inoltre, è il primo “ambiente” di crescita per un bambino e riuscire a coinvolgerla in una delle prime esperienze di autonomia è un modo per coltivare l’alleanza.

 

Guardando a tutto l’anno pastorale, inoltre, il Cre si pone come tappa di un cammino più ampio. “Durante l’anno viviamo la fatica dell’essere presenti nell’informalità e nella quotidianità dei più piccoli -conclude Cristian Ferrari-. Grazie al FamilyCre facciamo conoscere l’oratorio e tessiamo legami con i bambini e le loro famiglie che curiamo passo dopo passo: dalla festa dell’oratorio che avviene subito dopo fino all’inizio del nuovo anno insieme e ai passi successivi. Il FamilyCre è una parte di Cre che ci permette di guardare avanti e andare oltre con il pensiero e con i progetti. Insieme, come comunità, possiamo realizzare un oratorio come luogo sempre più accogliente per i bambini”.

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