L’estate si avvicina e inizia a prendere forma la programmazione di un tempo tanto unico quanto prezioso. Nell’immaginare i prossimi mesi, la vita degli oratori intercetta tanti destinatari e tra questi non possono mancare i giovani. Il tempo dell’estate è un’occasione propizia di crescita e dalla collaborazione tra l’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva, gli Uffici pastorali e le realtà diocesane impegnate nell’ambito della pastorale giovanile, è nato il progetto “Questa non è Ibiza”: un collettore di esperienze forti per giovani che cercano un modo diverso di trascorrere le proprie vacanze.
Annunciato lo scorso novembre, il portale digitale è in costante aggiornamento con nuove attività, l’apertura delle iscrizioni di alcune delle esperienze proposte e ulteriori dettagli che possono essere utili per la programmazione della prossima estate. Tutto nasce dal desiderio di continuare a prendersi cura dei giovani anche nel tempo estivo con la proposta di esperienze significative sia dal punto di vista personale che comunitario. Sul sito diocesano, nella pagina dedicata alle esperienze forti per giovani, è possibile ricercare la proposta con un motore di ricerca sviluppato ad hoc dotato di diversi criteri di scelta: il numero dei partecipanti, il periodo, la destinazione e la tipologia. Ciascun oratorio potrà organizzarsi in base ai bisogni dei propri giovani, ma anche coinvolgendo altri gruppi e avviando delle proposte interparrocchiali.
Nel raccogliere le diverse iniziative, il progetto “Questa non è Ibiza” ha messo in luce la ricchezza di cura pastorale che, già da tempo, le realtà coinvolte rivolgono ai giovani, ciascuna a partire dal proprio particolare carisma a servizio della Chiesa. L'eterogeneità delle proposte permette di intercettare le diverse sensibilità e curiosità, anche con l'intento di provocare la partecipazione ad esperienze mai immaginate o prese in considerazione. In questo modo, il tempo libero dell'estate può diventare occasione crescita personale e comunitaria: un’opportunità che, con uno sguardo di Chiesa, siamo chiamati a cogliere perché possa dare frutto.