SeminaryCre: la vocazione raccontata tra giochi e attività
La vocazione racconta ai Cre in una giornata di animazione, gioco, divertimento e riflessione attorno al grande tema della scelta
“Il SeminaryCre è letteralmente la possibilità, offerta a tutti gli oratori della diocesi, di fare una gita in seminario. Da qui deriva anche il nome, anche se l’esperienza non si limita ad aprire le porte del Seminario: “Seminary” indica anche ciò che viene fatto qui. Si racconta la vocazione perché i Cre degli oratori possano vivere una giornata di animazione, gioco, divertimento e riflessione attorno al grande tema della scelta di vita”. Don Mattia Magoni, docente del Seminario Vescovile di Bergamo, presenta così la proposta estiva con cui il Seminario raggiunge gli oratori durante il Cre. Per la seconda estate consecutiva, il Seminario accoglie i preadolescenti ingaggiandoli sul tema della vocazione.
“L’allenamento di Daniele” è il titolo dell’edizione 2024 che ha registrato il tutto esaurito. All’interno della proposta, i cammini che si intrecciano sono tre: il cammino della vocazione, il cammino biblico e il cammino di Daniele. “SeminaryCre parte dell’idea che ogni ragazzo e ragazza abbia un cammino da percorrere per diventare grande. È un sentiero in cui non possiamo definire tutto nei minimi dettagli perché esistono gli imprevisti come le scintille dei nostri sogni. Vocazione è questo: è il cammino di ciò che scegliamo di far camminare dentro il nostro cuore”. Ad arricchire il cammino della vocazione ci sono la Bibbia e la storia di Daniele, un giovane capace di scelte importanti raccontate al SeminaryCre con quattro giochi. In ogni tappa, i partecipanti si sfidano per conquistare le quattro caratteristiche per scegliere bene. “Evitare l’omologazione, l’amicizia, lo “stare svegli” e la capacità di distruggere i propri idoli sono le quattro caratteristiche che i preadolescenti scoprono e conquistano durante le attività -spiega don Mattia-. Questi sono gli ingredienti fondamentali per una vita piena, capace di mettersi al servizio del prossimo con amore”.
Al termine della giornata, i preadolescenti tornano nei propri oratori e nelle proprie case con qualche consapevolezza in più. Scoprendo un luogo come il Seminario si portano a casa tante riflessioni fatte attorno al tema della vocazione e sul valore di una cura riservata nei loro confronti. “Ciò che ci sta a cuore è che i preadolescenti siano capaci di pensare con la propria testa: per noi ciascuno di loro è prezioso -conclude don Mattia-. In questa giornata di divertimento e relazioni speriamo si siano portati a casa come dei piccoli semi che, con il tempo, troveranno il loro spazio per germogliare”.