Un gruppo di giovani, un appuntamento importante per tutta la Chiesa e il desiderio di riscoprire la bellezza dell’essere cristiani: si potrebbe riassumere con questi tre ingredienti il cammino intrapreso dai giovani della Comunità Ecclesiale Territoriale 13 verso il Giubileo. Accompagnati dai loro sacerdoti di riferimento, hanno scelto di conoscere meglio un evento che, ogni 25 anni, viene celebrato da tutta la Chiesa.
Oltre alla straordinarietà dell’appuntamento, alla base di questo percorso condiviso tra diverse parrocchie, c’è un cammino iniziato già da diverso tempo. Nella CET 13, prendersi cura dei giovani è un’azione che si traduce mettendosi in rete tra diverse realtà e coinvolgendo i giovani stessi a spendersi per la pastorale giovanile del territorio. “Nella nostra CET –spiega don Simone Zappella, curato dell’oratorio di Azzano San Paolo- esiste un’equipe composta da giovani e sacerdoti che si è presa a cuore l’impegno di pensare a percorsi formativi e spirituali da proporre ai coetanei”. Camminando insieme si pensa a come rispondere alle esigenze dei giovani del territorio intrecciando i propri passi con quelli della Chiesa. Per questo motivo, quest’anno, uno dei percorsi proposti metterà al centro il Giubileo. “Il percorso sul Giubileo è una delle piste che l’equipe, in collaborazione con i curati ha deciso di proporre ai giovani- aggiunge don Simone-. Abbiamo scelto il Giubileo perché ci sembrava importante provare ad approfondire un tema, non tanto usuale, che sarà però centrale nell’immediato futuro della Chiesa. Il cammino è rivolto ai giovani, educatori degli adolescenti e non, che hanno anche solo una mezza idea di partecipare ad una delle iniziative pensate dalla Diocesi per il prossimo anno. L’obiettivo è quello di non ridurre l’esperienza ad una semplice visita di Roma o di parteciparvi solo perché si riveste il ruolo dell’educatore degli adolescenti, ma possa essere un momento di verifica e ripresa del cammino di ciascuno, umano e spirituale”.
La meta è Roma, il cammino è unico, ma le prospettive di ciascuno sono diverse: c’è chi si prepara nelle vesti di educatore degli adolescenti e chi come partecipante. L’obiettivo comune è quello di dare respiro e risonanza alla straordinarietà dell’anno giubilare come sottolinea don Simone. “Io credo che la “straordinarietà” del Giubileo possa aiutare i giovani a riscoprire alcuni aspetti della vita di fede, in particolar modo la preziosità del Sacramento della Riconciliazione. Inoltre, negli appuntamenti dedicati a loro e agli adolescenti, emerge il volto giovane della Chiesa e queste sono occasioni che non possono che far bene se vissute con un po’ di consapevolezza. Sono esperienze come queste che permettono ad un giovane di riscoprire la bellezza dell’essere cristiani in mezzo ad altri giovani cristiani, scrollandosi un po’ di dosso il pensiero che un serio cammino di fede e di approfondimento della propria relazione con il Signore sia, diciamo, una roba da vecchi”.
I primi passi verso il Giubileo sono stati mossi all’oratorio di Zanica in cui è stato vissuto il primo incontro con un’infarinatura di ciò che è e rappresenta il Giubileo. Da qui il cammino prosegue accompagnando i giovani della CET 13 verso il Giubileo degli adolescenti e il Giubileo dei giovani. “Il traguardo che si desidera raggiungere insieme giorno dopo giorno è quello di aiutare i giovani a comprendere che nella Chiesa c’è spazio anche e soprattutto per loro, anzi, che la Chiesa ha bisogno di loro –conclude don Simone-. Ciò che vogliamo trasmettere a loro è l’idea per cui il Giubileo può essere occasione di crescita e riflessione fornendo loro strumenti per affrontare le sfide della vita con una rinnovata speranza e motivazione”. Una sosta lungo un cammino già in corso che, con la giusta preparazione, saprà dare un nuovo slancio ai passi successivi: sia quelli più intimi e personali, sia a quelli condivisi nella quotidianità e nella comunità.