Educare oggi per il «divenire»

Prendersi cura degli adolescenti è un’azione educativa in continua evoluzione. Cento educatori presenti alla formazione centralizzata

“Adolescente” è un participio presente, una parola che racconta come tutti coloro che stanno attraversando l’adolescenza siano in divenire. Sono nel pieno di un percorso, il loro, che li porterà ad essere adulti e in un costante movimento che, tenendo conto anche del contesto in cui vivono, diventa sinonimo di cambiamento. È un cammino che chiama costantemente gli educatori alla formazione e il mese di ottobre dell’Ufficio Pastorale per l’Età Evolutiva ha avuto come focus proprio il percorso formativo. La formazione centralizzata pensata per gli educatori degli adolescenti è stata strutturata in tre incontri svolti all’oratorio di Stezzano. Attraverso questo cammino, gli educatori sono stati provocati, invitati a riflettere e a scendere in profondità rispetto a temi come la fede, l’adolescente di oggi e il ruolo dell’educatore. 

Ad aprire la formazione centralizzata è stata la serata che ha visto in scena la Compagnia dei Piccoli. La compagnia teatrale cremonese ha portato sul palcoscenico lo spettacolo “Altrove”, un’opera che ha messo gli adolescenti di oggi sotto la lente d’ingrandimento. Paure, sfide, sogni e slanci verso il futuro sono le caratteristiche emerse dal racconto teatrale che ha vestito gli educatori degli adolescenti con i panni di “osservatori-ricercatori” nello scrutare i dettagli messi in scena sotto l’occhio attento di una telecamera.  

Dall’osservazione caratterizzata dalla domanda “Chi sono gli adolescenti oggi?” si è passati allo step successivo mettendo al centro un tema sfidante e caro a molti educatori in oratorio: la fede. La seconda serata dal titolo “Provare a (per) credere” ha indagato il rapporto tra adolescenti e fede. Nel suo intervento, don Marco d’Agostino, sacerdote della diocesi di Cremona e scrittore, ha dato ampio spazio alla postura che un educatore è chiamato ad avere nel trasmettere la fede a chi gli viene affidato. “L’evangelizzazione – ha sottolineato- richiede autenticità. A noi è chiesto di annunciare il Vangelo e, come ad altri prima di noi, Gesù non chiede dei risultati. Lui ci manda e non chiede conto di ciò che facciamo, ma del come. La domanda che ci verrà posta è “Come hai amato? Con quale intensità?”. Gli adolescenti hanno il bisogno di incontrare persone trasparenti attraverso cui vedere il Padre”. Don Marco d’Agostino ha poi rimarcato l’importanza dell’essere testimoni anche nell’ottica del servizio e nell’accompagnare i passi di crescita che gli adolescenti vivono quotidianamente tra tante esperienze e stimoli diversi. 

A tirare le fila della formazione centralizzata sono stati don Gabriele Bonzi, direttore UPEE, ed Elena Moioli, responsabile della pastorale adolescenti UPEE. Nell’ultima serata, la rilettura dei passi fatti insieme ha giocato un ruolo centrale nei tre fuochi affrontati nella serata: veri uomini, onesti cittadini e bravi cristiani. San Giovanni Bosco, nel sistematizzare l’oratorio, li individua come obiettivi per questo strumento che, nel tempo, si è rivelato prezioso per la comunità educante. Oggi, questi tre spunti sono ancora delle linee guida importanti per chi accompagna gli adolescenti perché ciò che l’oratorio mette in pratica è un’educazione integrale in cui la dimensione umana, sociale e spirituale sono elementi fondamentali per prendersi cura degli adolescenti. “Educare -ha detto don Bonzi- significa letteralmente tirar fuori. Come educatori siete chiamati ad essere pescatori armati di amo e rete. Sono due strumenti importanti perché permettono di stringere un rapporto personale con ciascuno nel suo particolare e di riuscire tener conto delle relazioni con il gruppo”. Entrambi i legami risultano essere decisivi nell’età adolescenziale per rispondere anche al bisogno di ascolto che gli adolescenti avvertono. “Strutturiamo dei cammini -ha concluso Elena Moioli- ascoltando i bisogni dei nostri adolescenti e inserendo diversi tipi di esperienze. Ampliamo lo sguardo di chi ci viene affidato facendolo guardare attorno a sé e proponiamo loro delle esperienze intense. I nostri adolescenti sapranno stupirci”. 

Il cammino degli educatori degli adolescenti riparte da qui, da tre tappe svolte insieme e dal Vangelo di Matteo. “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. […] Amerai il tuo prossimo come te stesso”: dei versetti che raccontano uno stile, indicato da Gesù, che rimarca la missione del diventare “veri uomini, onesti cittadini e bravi cristiani” a cui tutti gli adolescenti sono chiamati. 
Unisciti anche tu!
Iscriviti alla newsletter per scoprire per primo le ultime storie e i nostri eventi
Oratori BG. Unisciti anche tu!