Nuovo logo, nuovi canali per comunicare

Un nuovo modo di intendere la pastorale giovanile, una nuova andatura in cui sperimentarsi in passi ad un ritmo unisono: il weekend appena trascorso è stato ricco e denso di novità. Il venerdì sera con il lancio delle proposte e del ripensamento della pastorale giovanile e la due giorni di conoscenza e formazione per l’equipe diocesana fanno percepire come il lavoro svolto al servizio degli oratori, degli adolescenti e dei giovani sia in continua evoluzione. A questo cambio di prospettiva corrisponde anche una rinnovata identità e una nuova narrazione che abiterà i canali di comunicazioni dell’Ufficio Pastorale per l’Età Evolutiva, l’ufficio Tempi dello Spirito e l’Ufficio Vocazioni. 

Il primo dettaglio che salta subito all’occhio è un nuovo logo. A rappresentare la pastorale giovanile di Bergamo è un logo dallo stile minimal caratterizzato da un rosso sgargiante che, alternato al bianco, dà forma a tre simboli: la croce, il fuoco e l’Eucarestia. Al centro c’è la croce, simbolo cristiano per eccellenza. Era il 1984, al termine dell’Anno Santo della Redenzione, quando San Giovanni Paolo II pose una croce vicino all’altare maggiore della Basilicata di San Pietro, affidandolo ai giovani con queste parole: “Affido a voi il segno della Croce di Cristo! Portatela nel mondo, come segno dell'amore del Signore Gesù per l'umanità ed annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c'è salvezza e redenzione”. Da quel momento, milioni e milioni di giovani si sono radunati attorno ad essa come sottolineato anche da Papa Francesco alla GMG di Lisbona: “Voi non siete qui per il Papa, siete qui attorno alla croce di Cristo: non dimenticatelo mai!”. Anche nella storia diocesana recente, la croce non è mai mancata e ha accompagnato i passi dei giovani bergamaschi dai momenti di preghiera fino ai pellegrinaggi vissuti insieme.  Andando verso l’esterno troviamo nel nuovo logo il fuoco che richiama il versetto in chiusura del Vangelo di Luca in cui i discepoli di Emmaus si chiedono: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore?”. Lo stesso fuoco che ci spinge alla testimonianza e alla missione, calcando le orme di quei discepoli coraggiosi che annunciarono il Risorto dopo il loro incontro, come esortava Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo. Ma anche di quel fuoco che ci spinge”. E infine immagine del fuoco dello Spirito Santo che guida e anima la vita della Chiesa. Infine, quel cerchio bianco che corona il tutto e che richiama l’Eucarestia, il centro della vita cristiana, fonte e culmine di ogni azione pastorale, e quindi anche di ogni autentica pastorale giovanile.

Questa nuova prospettiva corrisponde a un rinnovamento pure delle pagine social e nell’introduzione di due canali WhatsApp dedicati uno ai giovani e l’altro alla vita degli oratori. La pagina di OratoriBG si specializza dedicandosi esclusivamente agli oratori, mentre la pagina di Giovani In Preghiera assume un respiro più ampio prendendo il nome di “Pastorale Giovanile Bergamo” e il nuovo logo come immagine del profilo. Avvisi, informazione e promemoria per orientarsi nelle tante proposte saranno affidati a due canali WhatsApp: OratoriBG News e PGBG News. Anche sul frangente più informativo, rimane l’attenzione particolare per oratori e giovani in modo da comunicare ai destinatari specifici e porre l’attenzione sugli argomenti che intercettano effettivamente i target. Per iscriversi ai canali WhatsApp basta visitare il sito www.oratoribg.it cercando la notizia dedicata in homepage e cliccare sul link indicato. Accanto a nuovi mezzi e alle nuove declinazioni, continueranno ad esserci i tradizionali canali comunicativi, tra cui l’inserto settimanale del martedì su L’Eco di Bergamo, la preziosa collaborazione con il Santalessandro.org e il sito www.oratoribg.it. Ad animare ogni azione di comunicazione sarà un’altra novità: l’équipe di comunicazione. Quest’ultimo è un gruppo di giovani dai 20 ai 25 anni che si spenderà per raccontare la bellezza degli oratori, della pastorale giovanile e della Chiesa soprattutto nel digitale, il “sesto continente da ascoltare e abitare”, come spesso indicato da Papa Francesco.