Parola d’ordine per i campiscuola dell’oratorio di Carvico: semplicità. Basta poco per trascorrere del tempo di qualità insieme all’insegna della condivisione, della relazione e del servizio. Con un camposcuola a Gromo e l’altro in Calabria, don ed educatori si sono presi cura del tempo delle vacanze natalizie dei preadolescenti e degli adolescenti proponendo esperienze diverse, ma caratterizzate dallo stesso stile.
La storia che è valsa il secondo posto nel contest #oratoriON, infatti, è un video con cui adolescenti ed educatori giocano insieme al ritmo di un vecchio, ma intramontabile bans. “In entrambe le esperienze -racconta Gabriele Esposito, educatore dell’oratorio di Carvico- diamo priorità alla relazione. Ogni camposcuola è un’occasione buona per rafforzare le amicizie e scoprirne di nuove. Con i più piccoli, i ragazzi di 3^ media e 1^ superiore, ci siamo concentrati sull’essere gruppo e sulla condivisione, mentre il gruppo degli adolescenti ha sperimentato anche una dimensione di servizio grazie a Operazione Mato Grosso”.
La “tradizione” natalizia dell’oratorio di Carvico consiste nel trovare un tempo e uno spazio in cui prendersi cura della dimensione relazionale (in rapporto con l’altro e con Dio) dei propri adolescenti attraverso delle esperienze che facciano emergere il valore del gruppo. Inoltre, agli adolescenti più grandi, è chiesto un passo ulteriore: mettersi al servizio. Tutti gli anni, alla mattina di Capodanno, i ragazzi si trovano alle 4 in piazza per partire in direzione Calabria. Qui per sei giorni raccolgono le arance insieme a Operazione Mato Grosso per rispondere ai bisogni di vivere un momento di difficoltà.
“Uscire da sé -conclude Gabriele- è il primo passo a cui sproniamo i nostri ragazzi. Da lì, tra informalità e attività, li invitiamo a conoscersi meglio andando incontro a chi gli sembra più lontano. Ciò che desideriamo trasmettere loro è il significato dell’essere fratelli. L’oratorio è una grande famiglia in cui tutti, bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti, fanno la propria parte. Il camposcuola è una tappa importante di un cammino più lungo che li aiuta a crescere e prendere consapevolezza che anche loro possono far parte di questa grande famiglia donando se stessi”.