Un falò, un cielo stellato e la preghiera finale: lo scatto che vale il terzo posto nel contest #oratoriON racchiude tutto questo. Ciò che c’è dietro a quelle stelle è l’esperienza che gli adolescenti dell’oratorio di Cividate hanno vissuto con il don e i loro educatori in Val di Non a fine dicembre.
“Non perdere l’occasione” era il titolo del camposcuola dell’oratorio di Cividate. Tratto dalla canzone di Edoardo Bennato “Il gatto e la volpe”, il nome dell’esperienza è stato scelto per via della storia di Pinocchio. Il racconto di Collodi, infatti, ha guidato i giorni trascorsi insieme e creato un contesto in cui interrogarsi sui propri desideri. “Desiderio deriva dal latino “desidera” che significa letteralmente “condizione in cui sono assenti le stelle” -spiega don Andrea Lorenzi, parroco di Cividate-. Lungo tutto il camposcuola abbiamo guidato gli adolescenti in una riflessione legata ai loro sogni, ai loro desideri, e al termine dell’esperienza hanno affidato tutto ciò a una stella di cartoncino indirizzata a Dio”. Gli adolescenti di Cividate hanno affrontato il tema dei desideri partendo da due domande: “Quali sono i miei sogni?” e “Come posso realizzarli?”. Da lì è iniziato un cammino di consapevolezza attraverso cui hanno compreso come i desideri influenzino i propri passi e come la loro realizzazione dipenda anche dalla propria coscienza, dalla postura con cui si sceglie di abitare il mondo e da come si reagisce alle difficoltà e alle tentazioni che si incontrano. Inoltre, il passo successivo ha messo in moto una riflessione legata al gruppo perché i sogni si realizzano anche attraverso le relazioni, la responsabilità di un’appartenenza e il riconoscimento dei propri limiti.
“Ogni sera -conclude don Andrea- abbiamo pregato insieme rileggendo le tante tematiche emerse. Una canzone seguita da un gesto davano il via alla riflessione che poi veniva affidata a Dio con delle semplici preghiere. In base all’argomento scelto, veniva proposto un passaggio della Bibbia che potesse donare qualcosa in più a questi ragazzi pieni di domande e di desideri. Speriamo che questa esperienza li abbia aiutati a riflettere su di sé e su come i propri desideri possano diventare un dono se spesi al servizio del prossimo e di Dio”.