TOCTOC: aperte le porte del Cre 2025

Coordinatori e don radunati per prendere consapevolezza del valore del tema e del progetto

Il Cre ha bussato alle porte degli oratori e don e coordinatori, insieme, hanno risposto “Presente!”. Dopo una prima fase di lancio in cui è stato svelato il titolo, il sottotitolo e tutte le declinazioni del tema, la scorsa domenica il cammino verso il Cre è entrato nel vivo perché “dal vivo”, grazie alla presentazione del Cre, si sono incontrati oltre 550 tra coordinatori, sacerdoti e responsabili che si spenderanno al servizio dei più piccoli della comunità. 

Questo appuntamento a loro dedicato è stato un pomeriggio di incontri, consapevolezza e formazione. Nella prima fase di accoglienza, coordinatori e don hanno potuto incontrare diversi espositori nella grande fiera del Cre per programmare la prossima estate tra tante attività, tra cui anche quelle diocesane attive grazie a una fitta rete di collaborazione tra le realtà e gli uffici diocesani. FestAnimatori, Crezy Night, SportGiovane, ArtexiCre, IncontraCre, SeminaryCre e altre proposte torneranno ad animare l’estate degli oratori. 

La presentazione del Cre è stata anche – e soprattutto – una presa di consapevolezza. Una duplice consapevolezza del Cre come progetto ed esperienza e anche come tema presentata a due voce da don Gabriele Bonzi (direttore UPEE) e Federica Crotti (vicedirettrice UPEE). Portare avanti un’esperienza come questa e continuare a riproporla estate dopo estate non è scontato. È un progetto che comporta un grande dispiegamento di energie, gratuità, cura e servizio, eppure non si vede l’ora di viverla e di aprire i cancelli agli oltre 60.000 tra bambini e preadolescenti che nella diocesi di Bergamo vivono il Cre nella quasi totalità delle parrocchie. E a vivere questa esperienza non sono solo i più piccoli perché si attiva un meccanismo di protagonismo giovanile e di volontariato che arriva a coinvolgere altri 12.000 animatori, 4.000 coordinatori e 2.500 adulti. 

I numeri, però, non rappresentano il motivo per cui portare avanti il Cre. Questi dati sono una panoramica che chiama la comunità a mettersi in gioco e a vedere i frutti del proprio impegno, ma i perché risiedono nel riconoscere nel Cre una presenza educativa che intercetta le giovani generazioni in un tempo libero e speciale come l’estate. Una presenza educativa che si fa tempo di annuncio perché si rende possibile l’incontro con Qualcuno, esperienza di fraternità che contribuisce a costruire comunità e occasione di protagonismo giovanile perché si lascia spazio ad animatori e coordinatori. Tra i “perché” del Cre c’è anche un’operazione “contro culturale”: in un mondo in cui si fatica a costruire la pace e a donare il proprio tempo per gli altri, il Cre, praticando il Vangelo, insegna un modo altro di stare al mondo come ha sottolineato anche il Vescovo Francesco nel suo augurio in video rivolto ai presenti. 

“State aprendo una porta attraverso cui passeranno in molti: è meraviglioso. Apprezzo sempre di più il Cre che è un’esperienza così diffusa e riconosciuta, ma che è sempre nuova. Sarà un Cre caratterizzato dall’orizzonte del Giubileo: un orizzonte di gioia come gioioso è il Cre che si ispira al Vangelo. Dio bussa alla nostra porta per comunicarci la vita, la speranza e quella voglia di poter stare insieme costruendo qualcosa di buono. Voi, con il vostro impegno e la vostra generosità, rappresentate questa costruttività di cui c’è tanto bisogno. Parliamo di pace ogni giorno e ci sembra di essere impotenti: il Cre, nel suo piccolo, è un’esperienza che costruisce pace perché costruisce una comunità evangelica in cui tutti si possono spendere al servizio dell’altro. Quel “TOCTOC” è un bussare atteso perché tutti aspettiamo una presenza buona nella nostra vita e quando sentiamo quel “TOCTOC” che sa di Vangelo, sappiamo che la presenza buona è quella di Gesù. Disponiamoci ad aprire la porta del cuore a Gesù e alle tante persone in attesa di qualcosa di buono che incontreremo nei prossimi mesi”. 

Dal titolo al sottotitolo passando per il logo e per ogni dettaglio del materiale, l’orizzonte del Cre è quello del Giubileo. Questo tema rappresenta un’occasione preziosa in cui riscoprire e valorizzare sei dimensioni della vita. Riposo, memoria, riconciliazione, rito, raduno e festa accompagneranno tutti gli oratori alla scoperta del Giubileo come qualcosa di straordinario che irrompe nell’ordinario per arricchirlo di significato, storia e vita. È una quotidianità in cui non si è soli perché, come ribadito dal sottotitolo del Cre, Dio fa una promessa: “Io sono con voi tutti i giorni”. 
Per abitare questa quotidianità sempre più ricca di sfide, la formazione gioca un ruolo cruciale ed è per questo che, nella parte centrale del pomeriggio, coordinatori e don hanno potuto vivere otto workshop che hanno messo a tema delle questioni centrali del Cre come quella del ruolo dei coordinatori, la presenza degli adolescenti, la preghiera, l’animazione, l’intercultura e il dialogo interreligioso, l’inclusione, la comunicazione e la tutela minori. 

Dopo il momento formativo, la presentazione del Cre si è chiusa con il momento di preghiera e mandato a tutti i coordinatori. Un mandato caratterizzato da un messaggio da portare di oratorio in oratorio a tutti coloro che prenderanno parte al Cre: “Dio ti ama”. “Questa è la verità da portare ai vostri ragazzi –ha concluso don Carlo Nava, delegato vescovile dell’Area Famiglia ed Educazione-. Fatevi portatori di questo amore insieme perché i Cre siano sempre di più un’esperienza di fraternità che condivide la gioia”. 
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