Giovedì 9 maggio 2024: Papa Francesco consegna la Bolla di indizione del Giubileo 2025 ai rappresentanti della Chiesa nei cinque continenti, dal titolo “Spes non confundit” (la speranza non delude). Il Papa invita tutti ad essere cantori e pellegrini di speranza, perché è di questa virtù che il mondo ha bisogno. È a partire dalla richiesta di Papa Francesco che la Pastorale Giovanile di Bergamo si è mossa quest’anno per pensare al cammino dei ritiri spirituali proposti ai giovani della Diocesi. Sabato 26 ottobre: si svolge il primo di questa serie di ritiri che accompagnerà i giovani lungo tutto l’anno pastorale. E sarà proprio la speranza a legare, come un filo rosso, i sei ritiri, in attesa di vivere il Giubileo a Roma, insieme ai giovani di tutto il mondo, il prossimo agosto.
Il primo ritiro, dal titolo “la speranza… di essere santi” si è svolto a Boccaleone. Diversi gli spunti di preghiera e le provocazioni offerti da madre Letizia Lazzaroni, superiora del monastero delle Clarisse di Bergamo, attorno al tema della santità e della speranza. “Tutti quanti siamo santi, perché Dio è santo e noi siamo fatti a sua immagine e somiglianza – afferma madre Letizia –. La santità è un dono che riceviamo per grazia con il battesimo e siamo chiamati a farla fruttare nella nostra vita, secondo l’esempio delle beatitudini”.
Non solo ad essere santi, come cristiani siamo chiamati anche a custodire il desiderio della speranza: crediamo, infatti, che la speranza non sia solo un concetto, ma è Gesù risorto che riconosciamo vivo e presente in noi e nei nostri fratelli. “Una speranza che – continua madre Letizia – abita il passato, il presente e il futuro: speriamo perché facciamo memoria dei momenti della nostra vita nei quali abbiamo riconosciuto la presenza del Signore; perché con audacia, nel presente, prendiamo scelte forti con un’apertura al futuro, e perché con perseveranza e fede portiamo avanti le nostre scelte, nonostante le difficoltà, perché il senso di ogni cosa non lo vediamo nell’immediato, ma ci vogliono tempo e pazienza”.
Al termine dell’intervento, ai quaranta partecipanti al ritiro, è stato offerto un tempo di preghiera in solitudine o davanti all'Eucaristia, per riflettere sul tema, sulla Parola e sulle provocazioni appena ascoltate. Ma non solo, c’è chi ha chiesto un confronto a suor Chiara e suor Simona, le suore delle poverelle che fanno parte dell’equipe che organizza i ritiri, e chi si è accostato al sacramento della riconciliazione.
Terminato questo momento i giovani hanno potuto confrontarsi con i loro coetanei attorno a ciò che lo Spirito Santo ha fatto crescere in loro nel tempo personale, maturando la consapevolezza che è insieme che siamo chiamati ed essere santi e ad alimentare la speranza, allenando la nostra capacità di riconoscere i piccoli e grandi segni di santità e di speranza nella quotidianità e nelle persone che incontriamo.
A conclusione del ritiro i partecipanti si sono accostati alla preghiera del vespro, animato dalla comunità delle sorelle Clarisse, ricevendo in dono un tau e l’augurio di continuare ad essere pellegrini di speranza ogni giorno.
Il prossimo appuntamento sarà in Villa Paradiso, a Bergamo, alla vigilia dell’Avvento, sabato 30 novembre 2024. Qui i giovani saranno guidati da una coppia di laici, Simone De Marchi e Clara Tisi attorno al tema “la speranza… è imparare a vivere nell’attesa”.