Si è conclusa sabato 29 marzo la proposta diocesana del Sicomoro, un’esperienza residenziale dalla durata di cinque settimane, distribuite tra ottobre e marzo, che ha coinvolto venticinque adolescenti di Bergamo e provincia di età compresa tra la terza e la quinta superiore. L’esperienza si è svolta in tre realtà: l’oratorio di Redona, quello di Cologno al Serio e la casa delle Suore Poverelle di Albino. Il Sicomoro rientra tra le iniziative di Pastorale Giovanile formulate dall’Ufficio Vocazioni ed è pensata per accompagnare gli adolescenti nel discernimento vocazionale. Il direttore don Gabriele Bonzi spiega: “Il Sicomoro non si preoccupa tanto di fornire ai ragazzi delle risposte, ma di suscitare in loro le domande giuste, quelle capaci di orientare le scelte di vita. Ingredienti fondamentali sono quelli della condivisione, che trova la sua forma massima nella vita comune accompagnata da figure adulte che hanno fatto scelte di vita diverse con cui confrontarsi, e il cammino di fede, poiché è solo nell’incontro con gli altri e con il Signore che posso capire chi sono e per chi sono io, qual è il mio posto nel mondo e che cosa rende feconda la mia vita”. Filo rosso nelle cinque settimane è stata quest’anno la storia del profeta Giona, che ha guidato gli adolescenti nel sostare su alcuni temi principali: sapersi chiamati dal Signore personalmente, affrontare le paure e le condizioni avverse, riscoprire le relazioni ed individuare la direzione da prendere nel proprio cammino, che ha preparato i ragazzi a stendere la loro regola di vita, passo finale di questo cammino. Affrontare argomenti così profondi e personali è stato possibile grazie al clima di fiducia e condivisione che ha caratterizzato tutte le realtà del Sicomoro. Bussiamo, ora, alla porta di quello di Albino, dove Martina, Filippo, Stella, Angelica, Samuele e Letizia hanno preso il largo nell’avventura. Qui, le giornate sono state impregnate di una vita quotidiana semplice, in cui ognuno ha vissuto i propri impegni scolastici, svolto piccoli servizi in casa, provato gioie e fatiche, nella ricchezza dell’essere insieme ad altri compagni di viaggio. La peculiarità di questo Sicomoro è stata l’essere ospitati nella casa accogliente delle Suore Poverelle, che ci hanno portati a scoprire realtà dal grande impatto sociale e umano, come l’albergo popolare “Bonomelli”, la casa “Il Mantello” e “Casa Samaria”. Oltre ai momenti di rilettura e di preghiera, immancabili sono stati quelli di confronto, gioco e chiacchierate che hanno creato nuovi legami di amicizia. A tal proposito Gabriele, 18 anni, che ha partecipato al Sicomoro di Cologno al Serio, racconta: “Non mi aspettavo di legarmi così tanto ai miei compagni con i quali ho condiviso questa zona di respiro in cui fermarci dalla frenesia di tutti i giorni per porci domande”. Anche quest’anno il Sicomoro si è rivelato occasione per sostare dentro il cammino della vita, un aiuto a saper stare nel presente con più consapevolezza, con uno sguardo di speranza rivolto al futuro, in cui il prossimo Sicomoro ci aspetta.