Dieci anni di storia, 108 parrocchie coinvolte, 72 équipe attive e 12 nascenti: i numeri del progetto dell’équipe educative restituiscono un dato di realtà grazie a cui è stato possibile fare il punto della situazione e guardare ai prossimi passi da compiere insieme. Due azioni preziose che per il progetto diocesano delle équipe assumono ancor più rilevanza dato che ogni oratorio si mette in gioco con storie, persone, ruoli e tempi diversi.
Nel corso degli anni, gli oratori hanno intrapreso il cammino arricchendo, anche con dei rimandi, un progetto diocesano volto al prendersi cura della regia degli oratori. L’équipe educativa dell’oratorio di Villa Almè è ai blocchi di partenza e, all’incontro diocesano, è stata posta di fronte a un cammino che inizia a portare i primi frutti. “Passione e corresponsabilità sono le due caratteristiche che mi porto a casa da stamattina –sottolinea don Matteo Vezzoli, curato dell’oratorio di Villa d’Almè-. L’azione dell’équipe è chiamata ad essere un “fare” di una comunità nella comunità stessa. Il gruppo è composto da diverse persone e, di conseguenza, è caratterizzato da tante sfaccettature. Avere qualcuno accanto che aiuta a costruire comunità anche tramite l’oratorio è un aspetto bello e promettente”.
A rileggere qualche anno di impegno e cammino sono i volontari dell’équipe educativa dell’oratorio di Almè. Il loro gruppo nasce quando in oratorio era ancora presente il curato per poi crescere assumendo un ruolo sempre più al servizio dell’oratorio e della comunità aiutando il parroco. “L’obiettivo che ci siamo posti –raccontano- è quello di essere a supporto. Desideriamo essere un punto di riferimento per i vari gruppi dell’oratorio. Con il nostro ruolo, ci impegniamo ad accogliere e ad andare incontro ai bisogni, le necessità e le difficoltà educative dei vari gruppi dagli educatori degli adolescenti ai catechisti fino ai volontari del bar. Ci mettiamo in ascolto in modo da trovare insieme soluzioni. La nostra équipe ha un ruolo “dietro le quinte”: non si vede, ma è presente, osserva, ascolta e progetta. É il suo esserci a garantire la continuità nei momenti di cambiamento”.
Dalle testimonianze dei presenti all’incontro diocesano, emerge anche come l’équipe educativa sia preziosa non solo per la comunità, ma anche per il sacerdote. A ribadirlo è don Andrea Perico, curato degli oratori di Villongo: “Avere un’equipe educativa a fianco è un bel polmone. È un’occasione per riportare ciò che accade quotidianamente in oratorio e condividere le scelte con gli altri. Delle volte è faticoso perché obbliga a non affidarsi semplicemente al proprio istinto, ma è estremamente arricchente e consolante perché aiuta a comprendere quale sia la strada da intraprendere insieme. È uno strumento importante che salva dall’autoreferenzialità ed è bello vedere molte persone accanto al prete che condividono la stessa passione per l’oratorio. L’équipe educativa aiuta a tenere insieme i pezzi e diventa sempre di più un punto di riferimento. È un elemento di unità che sprona a mantenere la via scelta insieme”.
Primi frutti da raccogliere, nuovi passi ispirati da un impegno precedente e sguardi rivolti al futuro con speranza: i primi dieci anni di équipe proiettano a un domani sempre più corresponsabile e appassionato in cui continuare a custodire e far crescere l’oratorio.