“Abbiamo bisogno di Pentecoste”: potrebbe bastare il titolo scelto per la veglia fidanzati per descriverne l’obiettivo e il clima in cui è stato vissuto questo momento. Organizzato dall’Ufficio per la Pastorale della Famiglia e degli Anziani e dall’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva, l’incontro, svoltosi nella chiesa di Paderno di Seriate giovedì scorso, è stato un momento di preghiera pensato per tutti i fidanzati. Un’occasione pensata per mettere al centro una possibilità: vivere un amore autentico e generativo. La celebrazione presieduta dal Vicario Generale, mons. Davide Pelucchi, è stata guidata da don Giorgio Antonioli e don Gabriele Bonzi, direttori dei rispettivi uffici sopracitati.
“Abbiamo voluto vivere una veglia diocesana rivolta a tutti i fidanzati – spiega don Giorgio- perché pregare insieme ci aiuta a sperare in grande, ad accorgerci che con Dio ne vale davvero la pena. Siamo grati a tutti coloro che hanno ospitato, organizzato e preparato la veglia. E anche a tutti coloro che hanno partecipato: innamorati e fidanzati accompagnati dai loro sacerdoti e dalle loro guide”. Dopo i canti iniziali, eseguiti dal coro della parrocchia, l’invocazione allo Spirito e l’accoglienza della Parola, l’artista Nadia Ischia ha illustrato l’episodio della Pentecoste narrato negli Atti degli Apostoli attraverso suggestivi disegni di sabbia.
Successivamente, due coppie, Ilaria e Paolo ed Elena e Marco, hanno condiviso la loro testimonianza, provando a rispondere a due domande profonde che toccano il cuore di molte relazioni: “Sentite che dentro la vostra storia d’amore c’è una promessa più grande che vi viene offerta?” e “Come accogliete e coltivate questa promessa?”. Marco ha raccontato la propria esperienza con queste parole: “Accogliamo con gratitudine la nostra promessa d’amore. Siamo grati per la strada che abbiamo percorso insieme, per tutto ciò che abbiamo costruito e per quello che ancora ci aspetta. Siamo grati anche a Dio, perché ci ha fatto incontrare attraverso l’oratorio e ci accompagna nel nostro cammino”. “Ciò che ci sta più a cuore è la semplicità -ha aggiunto Elena-. Ci siamo l’uno per l’altra nei momenti di debolezza e ciò che ci unisce è il nostro credere in qualcosa di più grande di noi e il nostro affidarci a Dio. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero state più vere e più piene insieme, piuttosto che definitivamente separate”. Così hanno sottolineato l’importanza e il desiderio di camminare insieme anche nella fede e si sono fatti testimoni per i presenti che hanno avuto l’opportunità di fermarsi, riflettere e confrontarsi con il proprio compagno o la propria compagna.
Monsignor Pelucchi, in seguito, è intervenuto aiutando i partecipanti a riflettere sul valore vocazionale del matrimonio e della vita condivisa, sottolineando che “se accogliamo Dio nella nostra vita e nella nostra storia d’amore, saremo meravigliati nello scoprire che ci avrà reso capaci di guardare alla nostra relazione con il Suo stesso sguardo.”
La veglia si è conclusa con un gesto simbolico: le coppie si sono riunite sul sagrato della chiesa e, prima di ricevere la benedizione finale, hanno acceso insieme un cero, segno dello Spirito Santo che illumina il cammino dell’amore. La preghiera, infine, ha lasciato spazio alla convivialità: fidanzati e guide si sono ritrovati in oratorio per condividere un rinfresco preparato dai volontari, in un clima di gioia e comunione.