“Un modo per esprimere il proprio amore per l’oratorio”: una domenica primaverile trasformata in una giornata per prendersi cura di un luogo che sta a cuore alla comunità. È avvenuto proprio questo, domenica scorsa, all’oratorio di Verdellino. Circa novanta volontari, tra adulti e bambini, si sono messi all’opera per sistemare l’oratorio. L’iniziativa chiamata “ViviAmo l’oratorio” è nata da un’idea dello Spazio Famiglie, un gruppo che organizza attività ricreative e di incontro, con l’obiettivo di coinvolgere adulti e ragazzi nella cura dell’oratorio.
“L’obiettivo, però, non era solo quello di darsi da fare materialmente e concretamente in tanti lavori –racconta don Stefano Piazzalunga, parroco dell’unità pastorale di Verdellino e Zingonia- ma di responsabilizzare la comunità per un luogo che è di tutti, dare un esempio di servizio e collaborazione ai più piccoli e vivere un momento di condivisione, di fraternità e di collaborazione”. La giornata dei novanta volontari è iniziata con la messa ed è proseguita con i tanti lavori da fare. Dalla tinteggiatura del bar al rifacimento di alcuni murales fino alla sistemazione degli spazi esterni, tutti i presenti si sono messi in gioco per rendere più accogliente l’oratorio.
Nonostante l’iniziativa non sia stata pensata all’interno di un percorso quaresimale, l’esperienza ha tratti che richiamano il periodo forte che si sta vivendo. “Svolgere un servizio che è una forma di carità –spiega don Stefano- credo si intoni bene al periodo quaresimale”.
Oltre la sistemazione dell’oratorio, l’iniziativa ha portato anche altri frutti. “L’esperienza è stata faticosa, ma bella. –racconta Francesca Gamba, volontaria del gruppo Spazio Famiglie- Ci ha dato la possibilità di dare il nostro contributo e di prenderci cura del proprio oratorio. Così facendo ci siamo indirettamente presi cura anche di chi frequenta e vive questo spazio. Spero che alla comunità sia arrivato il significato dell’iniziativa ovvero che l’oratorio ha bisogno delle attenzioni di tutti. Chiunque può dare una mano”. “Per la comunità –prosegue don Stefano- è un segno prezioso di partecipazione, un esempio che credo non sia passato inosservato. Di questa esperienza oltre all’oratorio più bello, pulito e ordinato, spero resti il desiderio di partecipare e di sentirsi corresponsabili di questa bella e preziosa realtà che è il nostro oratorio”.
A fine giornata la stanchezza si è fatta sentire, ma i volontari sono tornati a casa anche con il cuore ricco di gioia. “I due particolari più belli di questa giornata sono stati l’impegno che i ragazzi ci hanno messo e il clima che si è respirato –racconta Eleonora Mazzoleni, una volontaria dell’oratorio- Raramente si riesce a coinvolgere degli adolescenti in una domenica soleggiata per dei lavori in oratorio, ma i ragazzi si sono impegnati e divertiti tanto. C’è anche chi ha detto che giornate così sarebbero da fare più spesso”.
Un’esperienza che manda un forte segnale a tutta la comunità, soprattutto per lo spirito con cui i più giovani sono messi in gioco. “Questa giornata ha comunicato la nostra voglia di lavorare insieme e l’impegno di una comunità nel realizzare un progetto” ricorda Gaia, un’adolescente, mentre Giorgia, un’altra volontaria, sottolinea come sia rimasta colpita dalla collaborazione instaurata tra giovani e adulti. “Il particolare più bello è il grande gruppo che si è creato –prosegue Giorgia- Con la collaborazione anche le cose più faticose diventano semplici”.
“Vedere tante persone darsi una mano con disponibilità mi ha piacevolmente e positivamente colpito. –conclude don Stefano- Vedere i bambini, accanto ai propri genitori, dare anche un piccolo aiuto credo sia una cosa molto bella e profetica. Si può stare insieme, piccoli e grandi, e vivere una bella giornata”. Una domenica diversa dalle altre e ricca di significato per i volontari che hanno sperimentato un modo nuovo di vivere e amare l’oratorio.