Crescere aiutando a crescere
Matteo ha iniziato a spendersi in nuovi ruoli e ad abitare l’oratorio del Seminarino in Città Alta: oggi è educatore degli adolescenti.
Matteo è un ragazzo di 19 anni che studia scienze dell’educazione e lavora come pony pizza. Ha il classico profilo dello studente di oggi, ma porta nel cuore una passione che lo spinge a mettersi in gioco quotidianamente: l’educare. Dopo il corso residenziale per animatori a Mezzoldo, la sua presenza in oratorio è cambiata. Ha iniziato a spendersi in nuovi ruoli e ad abitare l’oratorio del Seminarino in Città Alta con tante idee e voglia di sperimentare.
“L’educare è un argomento che mi ha sempre affascinato e sono felice di aver scelto questa strada -racconta Matteo Cesarino-. In oratorio rivesto diversi ruoli. Faccio il coordinatore, l’educatore e il catechista. Riesco a intrecciare bene gli impegni con la mia quotidianità e quando faccio fatica mi rimbocco le maniche e vado avanti. Credo in ciò che faccio e ci metto tanto impegno e tanta dedizione”.
Buttarsi nelle esperienze
Per Matteo, l’oratorio è un luogo che aiuta a crescere chi è più giovane e, soprattutto, fa crescere proprio se stessi. Anche lui si è lasciato guidare e quest’estate ha scelto di partecipare al corso animatori a Mezzoldo. “Ho scelto di fare l’esperienza di Mezzoldo su suggerimento del mio vecchio don. Me l’avevano proposto anche l’anno prima, ma non mi ero informato a riguardo. Quando me l’hanno riproposto, però, ho chiesto consiglio a chi c’era stato prima di me e mi hanno convinto. Ho deciso di buttarmi e provare. Devo dire che ho fatto un’ottima scelta perché è stata un’esperienza che mi è piaciuta molto. La rifarei ancora”.
Educare e crescere di pari passo
Delle volte basta avere il coraggio di buttarsi anche nelle piccole scelte della vita. Basta un piccolo slancio per superare le proprie insicurezze e vivere qualcosa di nuovo. “Il corso di Mezzoldo mi ha lasciato molto sia come esperienza di vita che come esperienza da educatore -prosegue Matteo-. Ora mi sento spronato a giocarmi sempre di più in oratorio. Non mi stancherò di proporre nuove idee e ci sono tanti progetti che voglio realizzare. L’esperienza di Mezzoldo è unica e speciale. Lì ho potuto vivere una gioia pura. La parola ‘pura’ significa molto per me perché in questa esperienza ho potuto staccare dal frastuono delle cose e fermarmi a riflettere. Ho avuto tempo per me e per gli altri con cui si sono creati dei forti legami di amicizia. Adesso ho anche amici in altri oratori”.
Nuovi stili per crescere crescendo
Oltre ad allargare lo sguardo al di fuori della propria realtà, Matteo si è messo in gioco soprattutto nel suo oratorio. “Dopo il corso di Mezzoldo, è cambiato anche il mio stile dello stare in oratorio. Se prima l’obiettivo era stare in oratorio per giocare con i ragazzi e semplicemente farli divertire, ora mi sto impegnando per educare i bambini e i ragazzi aiutandoli a tirar fuori le loro potenzialità. Spero che la mia figura di educatore li possa aiutare a crescere e a maturare. Quest’anno mi hanno affidato i ragazzi di terza media e io tengo molto a loro”.
Uno sguardo da educatore, da fratello maggiore, da amico e da guida con la missione dell’educare come linea guida. Matteo ha le idee chiare su come desidera spendere il proprio tempo per gli altri: “Metterci la faccia significa voler e poter raccontare la mia esperienza. Attraverso la semplicità, vorrei trasmettere la voglia di fare e sperimentare. L’esperienza di Mezzoldo mi ha donato relazioni e valori che desidero fare miei”.