#Oratoriocimanchi
La quarantena ci obbliga a stare in casa, ma non per questo bisogna rinunciare allo stare insieme: gita di Pasquetta virtuale all'oratorio di Almè.
La quarantena ci obbliga a stare in casa, ma non per questo bisogna rinunciare allo stare insieme. Si può fare una gita di Pasquetta anche in quarantena. Preparate il pranzo, prendete una grande tovaglia per il pic-nic e scattate una foto direttamente nel vostro salotto. All’oratorio di Almè non si rinuncia alle tradizioni, ma si vivono in maniera differente e la gita virtuale di Pasquetta è diventato un punto d’incontro per la comunità con l’hashtag #oratoriocimanchi.
Come ogni anno, l’oratorio di Almè ha organizzato la sua tradizionale gita di Pasquetta che, però, si è svolta in un modo tutto nuovo. “Solitamente il lunedì dopo Pasqua è una giornata in cui condividiamo del tempo insieme come comunità -racconta don Giorgio Carobbio, curato dell’oratorio di Almè-. Organizziamo una gita aperta a tutti in una città diversa ogni anno. Quest’anno non potendo organizzare la classica gita, abbiamo scelto di dare la possibilità di vivere questa giornata insieme tramite i social. Le foto delle famiglie hanno dato vita a una Pasquetta virtuale. C’è chi ha inviato la propria foto e chi ha scelto di pubblicarla sui propri social. È stata un’occasione per sentirci uniti come comunità”.
Non solo la Pasquetta è diventata virtuale. Nell’ultimo periodo l’oratorio di Almè ha portato avanti tante iniziative. “Per ora non abbiamo ancora fatto degli incontri formativi in digitale – prosegue don Giorgio -. Abbiamo condiviso momenti di preghiera in streaming e abbiamo mantenuto i contatti con le videochiamate”.
Dall’inizio dell’emergenza, un gruppo di giovani ha reso possibile la condivisione delle celebrazioni in streaming per tutta la comunità. Con l’aiuto di Carmine, il seminarista dell’oratorio, don Giorgio ha portato avanti la preghiera per i ragazzi. Gli educatori degli adolescenti, invece, hanno animato la via crucis virtuale del Venerdì Santo: i loro video di riflessione hanno intervallato le parole dei due sacerdoti in diretta. Tutti i volontari sono scesi in campo per mantenere i contatti con la comunità e per farlo basta una chiamata o un messaggio in WhatsApp.
“L’oratorio sta vicino ai ragazzi e alla comunità in modo digitale. Stiamo utilizzando diversi strumenti. Facebook è uno spazio dedicato più agli adulti, mentre Instagram raggiunge giovani e adolescenti. Per incontrarci tutti insieme per riunioni o incontri utilizziamo Zoom. Sono tutti modi per restare uniti e in contatto. Bisogna far sentire che l’oratorio c’è ed è vicino. Non sappiamo ancora come evolverà la situazione, ma sicuramente avremo delle famiglie diverse rispetto a due mesi fa. Per questo è importante fare il possibile per essere vicini alla comunità”.
L’oratorio di Almè ha preso forma anche in digitale. Tanti volontari a disposizione, diversi strumenti per mantenersi in contatto e molte idee messe in campo. Il tutto con un obiettivo comune: rimanere vicino alla comunità.