Sguardo al futuro

L'Estate Ragazzi all'oratorio di Villongo è un'occasione per guardare avanti.

 

Dalle nuove esperienze si possono portare a casa molte riflessioni utili. Per gli oratori, quest’estate è stata l’occasione non solo per incontrare nuovamente i ragazzi dopo il lockdown, ma anche per cimentarsi all’interno di una rete territoriale con cui realizzare un progetto. Al termine dell’esperienza, si guarda a ciò che è stato e al futuro per capire quali sfide la comunità avrà di fronte. Anche oratori di Villongo si sono messi in gioco all’interno della rete territoriale. Portato avanti da tre anni, il progetto Liberamente è stato protagonista dell’iniziativa estiva post lockdown.

Il percorso che ha portato i due oratori alla realizzazione dell’Estate Ragazzi è partito ad aprile. I primi incontri hanno visto partecipi gli educatori e i membri dell’equipe educativa. Lo step successivo è stato quello di condividere idee e progetti con un tavolo comune a livello territoriale che coinvolgesse l’amministrazione, le scuole, l’associazione dei genitori e diverse realtà educative.

“Il progetto Liberamente esiste da tre anni e quest’anno abbiamo avuto l’opportunità di raccogliere i nostri sforzi lavorando insieme all’estate -ha spiegato don Matia Cavagna, curato degli oratori di Villongo-. Quando è arrivata la proposta regionale Summerlife, abbiamo raccolto informazioni riguardo ai bisogni del territorio e abbiamo steso il progetto definitivo che si svolge tra i due oratori e le scuole”. Gli oratori di Villongo sono riusciti a raggiungere ottanta ragazzi delle medie accompagnati da venticinque educatori nel mese di luglio, mentre ad agosto ci saranno quattro esperienze di convivenza per gli adolescenti.

Al termine di un’esperienza e quasi all’inizio della prossima, le riflessioni sono molte. “Ciò che ci portiamo a casa è la conferma del lavoro svolto negli ultimi tre anni -prosegue don Matia-. Se si vuole, le sinergie si creano e funzionano. L’emergenza ci ha spronato a collaborare ancora di più, ma dobbiamo viverla con spirito di progettualità. Il coinvolgimento delle realtà educative, il lavoro di rete e le esperienze esterne sono punti di forza da mantenere anche per il futuro. Grazie al progetto Liberamente, i ragazzi hanno riscoperto la zona conoscendo luoghi e realtà e durante la verifica finale dovremmo tener presente come ciò che abbiamo vissuto possa essere utile per il futuro”.

L’esperienza dell’Estate Ragazzi ha unito il territorio di Villongo e ora le sfide che si hanno davanti sono diverse. Con l’emergenza sono emerse energie e condizioni nuove che saranno importanti da mantenere in futuro. Ci si potrà mettere alla prova sfruttando uno sguardo nuovo per la prossima estate con cui mettere a fuoco anche le esigenze di adolescenti e giovani. “L’anno prossimo saremo chiamati a strutturare un’estate diversa per quattordicenni e i quindicenni. Bisognerà chiedersi che tipo di responsabilità desideriamo affidargli e che esperienze proporgli. In questo ambito sarà molto importante la presenza dei giovani che quest’anno sono tornati a giocarsi in oratorio. Durante l’Estate Ragazzi abbiamo visto emergere le loro potenzialità e dobbiamo dargli l’opportunità di sfruttarle al meglio”.

Gli adolescenti e i giovani sono al centro della riflessione per il futuro, ma non sono gli unici protagonisti. Tra le domande emerse c’è anche quella che coinvolge la Chiesa e l’oratorio. “Quale sguardo ci viene chiesto?” si chiede don Matia mentre sottolinea una necessità di cambiamento. “Forse, ora, la tradizione non basta più e saremo chiamati ad essere più coraggiosi. Siamo grati a tutta la storia che ci ha portato fin qui, ma è arrivato il momento di cambiare il nostro modo di fare e di collaborare con il territorio. Questo non snatura il nostro essere Chiesa e Oratorio. Credo, invece, che ci farà recuperare un modo di essere Chiesa che abbiamo sempre applaudito, ma mai applicato fino in fondo”.

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