A piedi il mondo

In zona arancione, l’oratorio di Paratico si adatta alla situazione e provoca i propri ragazzi con modalità di riflessione nuove.

A piedi il mondo. Passo dopo passo per scoprire il mondo che ci circonda e avvicinarsi, con un cammino condiviso, a una tappa importante per ogni cristiano: il Natale. In zona arancione, l’oratorio di Paratico si adatta alla situazione e provoca i propri ragazzi con modalità di riflessione nuove. Si sperimentano sentieri inediti per sfruttare ciò che questo tempo può donare. L’attesa, quindi, si fa scoperta con una proposta che coinvolge gli adolescenti e tutta la comunità andando a connettere prospettive diverse.

 

 
Il cammino d’Avvento ideato dagli educatori adolescenti di Paratico è nato dalla volontà di “cambiare ritmo” e far percepire l’importanza di questo periodo tramite una proposta che potesse far muovere, sia fisicamente che mentalmente, i ragazzi. Se l’inizio del percorso adolescenti era stato caratterizzato dalla possibilità di incontrarsi di nuovo in presenza, con l’arrivo della zona rossa, gli educatori hanno raggiunto i ragazzi con momenti di preghiera e pensieri rilanciati su WhatsApp. Ora la modalità cambia ancora cogliendo gli spiragli dati dalla zona arancione. “Vista la possibilità di potersi muovere all’interno del proprio comune -spiega Isabella Ferrari, una delle educatrici- abbiamo scelto di creare la proposta ‘A piedi il mondo’, il cui titolo è ispirato a una canzone di Gio Evan”.

 

L’iniziativa è suddivisa in due momenti. Il primo, il più comunitario, è la messa domenicale delle 10.30. Prima della celebrazione la comunità e, in particolare, tutti gli adolescenti sono invitati a un momento di riflessione guidato dagli spunti messi a disposizione degli educatori. Il secondo momento, invece, è itinerante. Fuori dalle tre chiese della parrocchia ci sono tre ceste con all’interno delle pergamene. Su ciascuna di esse, in base al tema della settimana, è riportata una rilettura dell’argomento in chiave culturale. Gli adolescenti vengono avvisati della disponibilità del materiale tramite WhatsApp. Sta poi a ciascun di loro scegliere come e quando accostarsi alla riflessione proposta.

 

 

 
La trama delle attivazioni avrà come filo rosso l’attesa declinata in quattro prospettive per renderla fertile. Gli educatori approfondiranno la tematica seguendo la traccia proposta dall’Ufficio Pastorale per l’Età Evolutiva. Si vivrà l’attesa che genera la vita, accende la passione, genera radici e rinnova la quotidianità, ma non solo dal punto di vista del contenuto. Ogni adolescente vivrà il tempo che intercorre tra l’avviso e la scelta di andare a prendere la pergamena come una sorta di attesa. È un tempo personale che ciascuno sceglie di vivere con modi e tempistiche proprie.

“Proponendo questa attività -prosegue Isabella- speriamo di poter stimolare la riflessione dei ragazzi in modo nuovo. Vogliamo invitarli a uscire, a scoprire il mondo, a guardarsi attorno e a fermarsi in luoghi significativi per se stessi e per la comunità. La pergamena è un semplice gesto, ma crediamo possa aiutare i ragazzi a muoversi, a cambiare ritmo in preparazione al Natale. Tra gli obiettivi della proposta, c’è anche la volontà di rivalutare il modo di vivere l’oratorio. In questo periodo particolare siamo chiamati a reinventarci e a cambiare gli schemi. Sogniamo un oratorio in uscita, capace di stare accanto agli adolescenti e a tutta la comunità in modo rinnovato”.

 

‘A piedi il mondo’ non vuole essere solo un cammino d’Avvento. L’obiettivo di Stefania, Maria, Roberto, Rosalinda, Cristian, Isabella e Andrea (educatori dell’oratorio di Paratico) è di lasciare l’idea di un oratorio vivo e in grado di adattarsi ai tempi più complicati con creatività. “L’oratorio non è cristallizzato, si può realizzare anche in luoghi e modalità diverse perché è uno stile, un progetto e un pensiero” rimarca Isabella sottolineando gli insegnamenti che potranno rientrare nel bagaglio di ciascun educatore. “Ovviamente, tentando strade nuove, si può anche sbagliare, ma non può essere questo a fermarci. Dobbiamo essere aperti al fallimento, l’importante è non gettare la spugna. Le attività possono funzionare oppure no, possono essere più o meno partecipate, possono piacere come non piacere. Ciò che conta è metterci passione e non lasciarsi abbattere. Esserci per i ragazzi è la nostra missione, la missione dell’oratorio”.

 
 
 
Unisciti anche tu!
Iscriviti alla newsletter per scoprire per primo le ultime storie e i nostri eventi
Oratori BG. Unisciti anche tu!