Al grido di "Hurrà!"

“È arrivato il momento di mettere al centro gli adolescenti per responsabilizzarli”: all’oratorio di San Pellegrino Terme a vincere è la fiducia.

“È arrivato il momento di mettere al centro gli adolescenti per responsabilizzarli”: all’oratorio di San Pellegrino Terme a vincere è la fiducia. In vista della prossima estate gli animatori e i coordinatori stanno lavorando per creare un clima sereno e accogliente come base per il prossimo CRE. Dal 28 giugno al 23 luglio, l’oratorio offrirà un’esperienza di gioco, divertimento e, soprattutto, di ritorno alla socialità per i tanti ragazzi costretti in casa dalle numerose restrizioni. Le preiscrizioni sono iniziate da circa due settimane, ma nell’aria c’è già voglia di Cre come testimoniano gli oltre duecento iscritti.

 

“L’estate sarà finalmente l’occasione di incontrare nuovamente i più piccoli, ma anche gli adolescenti con più costanza -racconta Monica Valle, educatrice in oratorio per il progetto ‘Crescere insieme in valle’-. Anche quest’anno abbiamo fatto fatica a trovare una continuità tra attività e presenza, ma il CRE e altre proposte estive ci danno speranza”. In attesa delle direttive nazionali, l’oratorio di San Pellegrino Terme sta impostando l’esperienza sulle basi dell’anno scorso dalla quale i volontari ammettono di aver imparato molto: “Summerlife ci ha permesso di rileggere il nostro modo di fare il CRE. Abbiamo sperimentato nuove modalità per andare incontro alle esigenze di tutti, bambini e ragazzi, ed è stata la mossa vincente. Una maggior differenziazione tra fasce d’età, ha fatto sì che le attività fossero create su misura. Inoltre, i piccoli gruppi hanno fatto riscoprire l’importanza dei legami più stretti a tutti gli animatori. Gli adolescenti si sono sentiti rivestiti di una responsabilità che oggi sono pronti a rigiocare con più consapevolezza nel nuovo CRE”.

Se il CRE sarà possibile, sarà grazie ai tanti adolescenti che si sono resi disponibili, ma anche al lavoro di rete che va definendosi in questi giorni. Insieme all’oratorio, scenderanno in campo anche le associazioni del territorio come AVIS, AIDO, USD San Pellegrino Karate e l’istituto alberghiero andando ad arricchire la proposta estiva. L’impegno e la volontà di recuperare le relazioni degli adolescenti, però, non si esaurirà con il CRE. Dopo questa esperienza, i ragazzi saranno incaricati di organizzare dei tornei sportivi durante il mese di agosto e avranno la possibilità di vivere del tempo insieme tra Puglia e Basilicata, le due mete pensate appositamente per il campo adolescenti.

 

Nonostante sia bello fantasticare sull’estate, il tempo dell’oggi è legato alla formazione degli adolescenti. Non sapendo come potranno giocarsi i quattordicenni e i quindicenni, i ragazzi sono stati divisi in due gruppi con due percorsi diversi. I più piccoli si stanno concentrando sulle basi dell’animazione, mentre i più grandi vengono responsabilizzati partendo da un lavoro su se stessi e arrivando a programmare l’estate. “La scelta di dividere la formazione in due percorsi è legata all’esperienza che gli adolescenti hanno nel proprio bagaglio -spiega Monica-. I più grandi partono da una rilettura del ruolo dell’animatore sotto diversi punti di vista. Li invitiamo a ricordarsi cosa rappresentasse l’animatore per loro quando ancora erano bambini per poi arrivare a comprendere cosa significhi esserlo adesso e nell’oggi. Il secondo step sta nel coinvolgerli nell’intera programmazione. Se gli si dà fiducia, si entra in dialogo con loro e si dà spazio a un confronto prezioso tra diverse prospettive. Gli adolescenti più piccoli, invece, si concentrano molto sugli strumenti dell’animazione e vengono introdotti nel gruppo accompagnandoli passo dopo passo”. La trasversalità della formazione è data dal gioco che quest’anno è anche il tema del CRE. All’oratorio di San Pellegrino, giocare significa non solo stare insieme, ma intessere relazioni in modo semplice e spontaneo tra grandi e piccoli.

 

Il gioco sarà uno strumento soprattutto in questa nuova estate dopo un altro anno di fatiche. “Quest’anno il tema del CRE calza a pennello -conclude Monica-. È sempre stato presente ogni estate, ma esplicitarlo al grido di ‘Hurrà’ sarà liberatorio, soprattutto per gli adolescenti. Loro hanno vissuto un periodo di forte chiusura. C’è chi ha lasciato la scuola, chi invece fa fatica ad uscire di casa: non bisogna dimenticarsi dei più lontani e dei più fragili, dobbiamo fare lo sforzo di insistere per raggiungerli. Non salveremo il mondo, ma faremo tutto il possibile per fare il loro bene”.

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