Una comunità a servizio dei più piccoli

I Cre sono ufficialmente tornati ad animare la vita di tantissime comunità sparse per tutta la diocesi e anche l'oratorio di Verdellino c'è.

É un’estate nuova, diversa da tutte le altre. È un’estate in cui i Cre sono ufficialmente tornati ad animare la vita di tantissime comunità sparse per tutta la diocesi. Nonostante le regole stringenti dello scorso anno, molti oratori avevano scelto di esserci comunque accanto ai ragazzi nell’estate del 2020. In questi giorni, però, si vive con maggiore consapevolezza il valore del poter tornare a stare insieme, ritrovarsi, stringere legami e giocare con i propri amici. Lo stanno toccando con mano gli oratori che hanno già iniziato il Cre e lo vivranno presto anche quelli che inizieranno lunedì come l’oratorio di Verdellino. Qui la comunità è stata resa completamente partecipe coinvolgendo non solo adolescenti e giovani, ma anche diversi adulti per poter garantire a bambini e ragazzi di vivere un’esperienza segnata dal ritorno alla socialità.   

 

“Dopo un anno caratterizzato dalle restrizioni abbiamo visto tornare quella luce che ha sempre colorato l’estate – racconta Giorgia Ceruti, coordinatrice dell’oratorio di Verdellino -. Questa volta abbiamo chiesto aiuto ai maggiorenni che saranno i responsabili dei gruppi, mentre gli adolescenti saranno coinvolti come animatori e aiuto-animatori. Prima di iniziare la preparazione pratica dei giochi e di tutti i materiali, abbiamo proposto a tutti tre incontri di formazione basati sulla motivazione, la relazione educativa e la gestione del gruppo. I capigruppo e gli animatori hanno potuto collaborare sin da subito conoscendosi meglio e facendo squadra. Nella parte più pratica del percorso formativo, invece, ciascuno ha assunto diverse responsabilità. Ci siamo divisi in gruppi per creare i giochi, i grandi giochi, i laboratori e la storia in modo da arrivare preparati al Cre”.

 

I preparativi sono ormai ultimati e da lunedì l’oratorio accoglierà tanti bambini e ragazzi. Riaprire le porte per il Cre è segno di cura non solo per i più piccoli, ma anche per tutti coloro che rendono possibile l’esperienza. Donando si può ricevere molto in una logica di servizio che parte dalla semplicità come spiega Giorgia: “Spendersi per i più piccoli significa, innanzitutto, dedicarsi a loro nel modo più umile e semplice possibile. Il Cre è un momento particolare della loro crescita in cui la comunità si prende cura di loro in modo e li aiuta nell’identificarsi nel legame che si crea con il resto del gruppo. Ciò che facciamo è mettersi al loro servizio per regalare nuovi momenti di socialità. Stare insieme in oratorio significa ritrovare se stessi crescendo insieme”. La socialità è uno degli ingredienti fondamentali del Cre e quest’anno potrà risaltare ancora di più grazie alla valenza educativa del tema. Il gioco permetterà a ciascuno di sperimentarsi perché è in grado di coinvolgere trasversalmente tutte le età portando tutti a relazionarsi in maniera autentica con l’altro. È un’occasione d’oro dopo i trascorsi dell’ultimo anno e mezzo.

 

Ogni nuova partenza è sempre carica di speranze e all’oratorio di Verdellino non hanno dubbi: ci si augura di donare tanti sorrisi e un nuovo segno di ripartenza dopo tante difficoltà. “Con questo Cre che segna un graduale ritorno alla normalità – conclude Giorgia – speriamo di far vivere ai bambini un’estate all’insegna della gioia, del divertimento e della socialità cercando di aiutarli nel ritrovare la spensieratezza che meritano”.

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