Lo scrigno
Se durante il periodo della prima zona rossa tutto era una novità, ora c’è più consapevolezza e meno senso di smarrimento, ma il servizio dell’oratorio di Verdello.
Dal primo lockdown sono cambiate molte cose. In tante occasioni ci siamo ripromessi di cambiare, di cogliere questo tempo come un’opportunità per migliorarsi. Ciò che non è mai cambiata, però, è la volontà degli oratori di stare accanto alla comunità e, soprattutto, ai ragazzi. Se durante il periodo della prima zona rossa tutto era una novità, ora c’è più consapevolezza e meno senso di smarrimento come racconta don Christofer Seminati, curato dell’oratorio di Verdello. “All’arrivo della zona rossa (e poi arancione), abbiamo avvertito la necessità di attrezzarci e creare delle soluzioni per dare continuità al cammino comunitario, e in particolare, al cammino spirituale come quello della catechesi dei ragazzi”. Da qui sono nate diverse iniziative come i momenti di preghiera e una proposta chiamata “Lo Scrigno – A caccia di cose preziose”.
Don Christofer e i volontari dell’oratorio di Verdello si sono messi in moto per garantire questa continuità in modi alternativi. Per gli adolescenti e i preadolescenti, i più penalizzati dalle restrizioni, sono stati valorizzati momenti di preghiera comunitari in presenza sia in Chiesa parrocchiale che al santuario. Gli incontri sono pensati per ascoltare il Vangelo reinterpretando la Parola e facendola propria, più vicina all’immaginario di ciascun ragazzo.
Per i più piccoli, invece, è stato preparato del materiale da poter utilizzare a casa con la propria famiglia. La proposta si chiama “Lo scrigno” e, di settimana in settimana, viene caricata sul sito dell’oratorio. Sin da subito, i catechisti e il don hanno optato per una catechesi che potesse coinvolgere i genitori. Il materiale è costituito da alcune slide in formato PDF che possono essere visualizzate tramite pc, tablet oppure comodamente da cellulare. Ogni settimana si approfondisce un tema diverso a partire da un brano di Vangelo. La Parola viene accompagnata da un video o da una storia a cui segue un’attività per concretizzare il messaggio.
La scelta di coinvolgere i genitori deriva dalla volontà di stare accanto ai ragazzi privilegiando un cammino in presenza. “Questa proposta non voleva assolutamente essere una catechesi a distanza – spiega don Christofer- ma essendo sospesi i ritrovi con i propri compagni, abbiamo voluto dare l’idea di un cammino in presenza. Invece di essere con i catechisti in oratorio, i ragazzi sono a casa con i propri genitori. Anche loro sono parte di quella comunità cristiana che li accompagna alla fede. Dio si è fatto uomo in Gesù e noi abbiamo bisogno di incontri concreti, testimonianze vere, parole pronunciate dal vivo che ci fanno vibrare il cuore”.
Rendere partecipi le famiglie, però, non è sempre facile: le fatiche e i dubbi ci sono, ma l’obiettivo comune è quello di sostenere i ragazzi con una Parola che li raggiunge in prima persona e in presenza. “Non per tutti i genitori è semplice -prosegue don Christofer-. C’è chi fatica a trovare del tempo per questa proposta e chi prova la difficoltà di non sentirsi all’altezza. A tutte le famiglie abbiamo suggerito di vivere questo impegno come una sfida, un’occasione dalla quale attingere qualche perla preziosa”. Il nome dell’attività, “Lo scrigno”, è accompagnato da un sottotitolo che richiama proprio quest’ultima attenzione: “A caccia di cose preziose”.
Come dei piccoli esploratori, i bambini sono stati invitati a cercare la bellezza nella quotidianità con diverse attivazioni. Ad esempio, per la domenica di Cristo Re, i ragazzi sono stati invitati a scattare delle foto che rappresentassero la bellezza che li avvolge e circonda leggendola come segno dell’amore di Dio. Con tutte le fotografie è stato realizzato un video per raccontare le tante prospettive da cui è possibile scorgere questa bellezza che, a volte, è proprio lì sotto il nostro naso.
“Questo cammino è stato chiamato “Lo Scrigno” per un motivo ben preciso– conclude don Christofer-. Ciascuno di noi, ogni giorno, può trovare un tesoro prezioso sepolto tra i vari impegni che riempiono il nostro tempo. Dobbiamo solo avere il desiderio di trovare qualcosa di bello, fare lo sforzo di aprire questo scrigno e riconoscere il valore di ciò che vi è contenuto. Solo così saremo riconoscenti e grati per l’abbondanza di beni nascosti nella nostra vita, nonostante le difficoltà che stiamo attraversando”.