Il servizio civile si prende cura del prossimo al Cre

Negli oratori di Scanzorosciate il servizio civile dei giovani inizia con il Cre

Il Cre è un momento importante per la vita di ciascuna parrocchia. In questo mese, una comunità intera si muove per prendersi cura dei più piccoli e ognuno ha un ruolo in cui prestare il proprio servizio. Negli oratori di Scanzorosciate, però, il Cre rappresenta anche un passaggio di testimone le cui protagoniste sono le giovani del servizio civile.
 
Ogni anno, negli oratori di Scanzorosciate, dei giovani si mettono al servizio della comunità. Attraverso questo progetto, i giovani si mettono in prima linea in ogni azione educativa diventando un vero e proprio riferimento sia per la comunità adulta che per i giovanissimi. “Ho iniziato l’esperienza del servizio civile, insieme ad un’altra giovane, lo scorso 25 maggio - racconta Sabrina Assolari, educatrice degli oratori di Scanzorosciate -. Iniziare con il Cre nel ruolo di coordinatrice è impegnativo, ma questo ci permette di farci conoscere dalla comunità e di instaurare un legame con i ragazzi già da ora. Così facendo, a settembre, sarà più facile provare a coinvolgerci nelle attività che proporremo”.
 
Il Cre si pone come strumento per tessere i legami e andare incontro all’altro conoscendolo da vicino. È un’esperienza che getta le basi e consolida il lavoro svolto con le giovani generazioni. Così l’oratorio diventa un punto di riferimento: andando in continuità e prendendosi cura dell’altro. Negli oratori di Scanzorosciate, ciò si manifesta attraverso sia dei gesti pratici che tramite la conoscenza ravvicinata degli animatori andando ad agire una cura a cascata. Nonostante il Cre si sviluppi su tre cortili diversi, bambini e ragazzi possono sperimentare la cura grazie a dei momenti di informalità, delle attività e alcuni laboratori. In uno dei cortili è stato creato un angolo della cura con bancali e cuscini in cui bambini e preadolescenti possono fermarsi, riposare e riflettere. Un laboratorio, invece, è basato sulla cura degli animali grazie a una piccola fattoria ricreata in oratorio.
 
Ciò che, però, aiuta gli adolescenti a scendere in profondità rispetto alla cura è il momento a loro dedicato del lunedì mattina. “All’inizio di ogni settimana - spiega Sabrina - ci troviamo tutti insieme (animatori, coordinatori e don) per fare il punto della situazione. Dopo un breve momento di revisione e pianificazione, ci concentriamo sul senso del Cre chiedendoci di che cosa vogliamo prenderci cura questa settimana. Ciascuno si prende un momento per sé e poi scrive su un foglio il suo impegno settimanale appendendolo a un cartellone. È un modo per prendersi cura l’uno dell’altro a tutto tondo: dalle necessità più evidenti ai sogni più custoditi”.
 
Prendersi cura dell’altro è un impegno in cui è richiesta costanza e negli oratori di Scanzorosciate il cammino potrà proseguire anche l’anno prossimo avendo alla base delle fondamenta solide: i legami costruiti nell’arco del Cre. Per prendersi cura dell’altro non solo nel momento del bisogno, ma nella sua totalità di persona con sogni, speranze, fatiche e idee tutte da vivere e condividere proseguendo il cammino.
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