Al Cre si scoprono le emozioni sotto tante prospettive
Le emozioni protagoniste di giochi e laboratori all'oratorio del Seminarino di Città Alta
La grande sfida del Cre di quest’anno è quella di andare alla scoperta delle emozioni. Dare spazio alla sfera emotiva durante un’esperienza come questa può sembrare scontato. Al Cre le emozioni si amplificano e si vivono diversi stati d’animo: dalla tristezza per aver perso la palla per un tiro fuori controllo fino alla gioia per la dedica sul cappellino da parte di un nuovo amico. Chiamarle per nome e dargli del tu, però, è un passo in più ed è solo il primo di tanti. L’oratorio del Seminarino in Città Alta ha scelto di aiutare i propri bambini e ragazzi con tante attività differenti in modo che ciascuno possa trovare la rilettura più adatta a sé.
Oratorio Seminarino e oratorio Immacolata fanno squadra
Al termine della seconda settimana, la squadra composta da don, coordinatori e animatori è arrivato al giro di boa di un Cre ricco di novità. Prima su tutte la collaborazione con l’oratorio dell’Immacolata della parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna. Nata per supportare la realtà cittadina, la rete tra oratori è servita soprattutto per andare incontro agli adolescenti a cui è stata rivolta prima una formazione condivisa e poi dei momenti d’incontro extra-Cre. “Da parte degli animatori c’è tanta voglia di collaborare e di esserci – spiega Caterina Baccanelli, coordinatrice dell’oratorio del Seminarino -. Molti di loro sono alla prima esperienza, ma l’entusiasmo non manca. Questo Cre è un ritorno alla normalità”. Tutto ciò è anche testimoniato dai numeri in netto aumento non solo rispetto agli ultimi due anni, ma anche dalle esperienze meno recenti.
Le emozioni protagoniste di giochi e laboratori
Oltre alle novità, l’oratorio di Seminarino sta vivendo un Cre in cui le emozioni sono le vere protagoniste. Ogni momento trova la giusta declinazione per rileggere il vissuto emotivo di ciascuno ragazzo.
Si parte dai laboratori, una delle attività più dense dal punto di vista tematico come sottolinea Caterina: “In collaborazione con le realtà di Città Alta abbiamo proposto ai ragazzi diversi laboratori. Il primo è ‘Lascia che ti legga’ ed è un’attività di immedesimazione nell’altro. Si parte dalla lettura di un libro cogliendo i punti in cui si individua un’emozione e poi si fa lo stesso con il compagno che si ha di fronte. Ognuno con il proprio sentire prova a comprendere prima la storia e poi l’altro senza mai giudicare perché tutte le emozioni vanno accolte”. Dalla lettura si passa alla gioia dello stare in cucina o su un palcoscenico fino allo stupore della scoperta di Città Alta insieme a una guida d’eccezione: don Matteo.
Tra i laboratori non manca neanche quello di pittura. Un pittore di Città Alta ha offerto il suo tempo per aiutare i ragazzi a vedere con occhi nuovi le emozioni che possono essere racchiuse all’interno di una tela. Con un po’ di fantasia e qualche pennellata, i bambini e i ragazzi dell’oratorio del Seminarino hanno riprodotto delle opere d’arte con una chiave di lettura nuova. Così facendo “L’urlo” di Munch è stato trasformato in un’esplosione di colori e di gioia, in un gioco di contrapposizioni e sentimenti.
Al Seminarino basta un gioco per includere tutti
Ad affrontare il tema delle emozioni sono anche i giochi. Uno in particolare mette al centro il linguaggio non verbale dando libero sfogo alla gestualità e si chiama “Emozioni”. “Questo gioco è basato tutto sul giro dell’oca -prosegue Caterina-. Percorrendo il tabellone, ciascun bambino avanza solo se riesce ad esprimere a gesti l’emozione suggerita dalla casella. Il gioco è stato molto utile durante la prima settimana per conoscere bene i bambini e, soprattutto, per accogliere i ragazzi di origine ucraina. Avendo difficoltà con la lingua, questo è stato un modo per introdurli nel gruppo e conoscerli in un rapporto alla pari”.
All’oratorio del Seminarino, ogni giornata di Cre si conclude con la preghiera. Partendo da un racconto del libro “Che tempesta” di Umberto Galimberti, ciascuno ripercorre la propria giornata ringraziando per ciò che ha vissuto e ascoltando la Parola. “Le emozioni che sentiamo raccontare nel Vangelo sono le stesse che proviamo al Cre. Così diventa più facile mettersi in relazione con quello che ascoltiamo”.
Le emozioni come messaggio ad alta portata
Regalare un’esperienza indimenticabile e significativa a chi partecipa è l’obiettivo di tutti gli oratori che stanno vivendo il Cre. Vedere i propri bambini e ragazzi crescere durante queste settimane passate insieme, riempie il cuore di gioia e soddisfazione. Il primo passo del cammino, però, parte dalla squadra animatori. “Se vi vogliono accompagnare i più piccoli alla scoperta delle emozioni -conclude Caterina- dobbiamo aver ben chiara la portata del messaggio noi coordinatori e animatori. Il nostro impegno è rileggere noi stessi per aiutare i bambini a fare altrettanto. Come in ogni Cre, i più grandi sono una guida preziosa”.