La condivisione ci rende “fratelli alla grande”

“Fratello alla grande”: una settimana i giovani dell'oratorio di Verdello sperimentano la vita comune sulla propria pelle condividendo spazi, incontri e tempi.

Perché fermarsi davanti alla tv a guardare il “Grande fratello” quando si può essere “fratelli alla grande”? Devono aver pensato proprio questo i giovani di Verdello quando, nei primi anni duemila, hanno chiesto a don Giovanni Bertocchi (allora curato dell’oratorio) di organizzare un’esperienza di vita comune. La proposta è stata subito accolta con grande entusiasmo e da lì è partita una tradizione che ancora oggi è capace di coinvolgere tanti giovani grazie alla bellezza e alla semplicità della condivisione.

 

“Fratello alla grande” all’oratorio di Verdello

L’esperienza che si è appena conclusa all’oratorio di Verdello è “Fratello alla grande”: una settimana in cui si sperimenta la vita comune sulla propria pelle condividendo spazi, incontri e tempi. “Semplicemente si vive insieme -spiega Michela Spinelli, una delle giovani del gruppo-. Si inizia insieme la giornata con colazione e preghiera, ciascuno vive i propri impegni tra studio e lavoro e poi si torna a casa, ovvero in oratorio”. Per una settimana, il secondo piano dell’oratorio si è trasformato in una casa per giovani desiderosi di condivisione. Ogni sera, infatti, è stata caratterizzata da un incontro diverso grazie a cui è stato possibile confrontarsi, ma anche fermarsi a riflettere su ciò che si sta vivendo.

 

Vita comune in oratorio: primi passi del gruppo giovani

“Ciò su cui ci siamo concentrati è il vivere la vita comune – racconta Davide Spinelli, un altro giovane del gruppo di Verdello-. Il tempo dedicato ai momenti di condivisione era la sera e quest’anno ‘Fratello alla grande’ è stato anche l’occasione di dare il nostro personale benvenuto a don Mario. Con lui abbiamo avviato il cammino del gruppo giovani e abbiamo potuto esporre le nostre aspettative rispetto al cammino che ci aspetta. Più volte ci siamo chiesti cosa vuole essere il gruppo giovani e credo che questa settimana ci abbia aiutato molto nel delineare i primi passi”.

Anche il nome scelto per l’esperienza va a rimarcare l’importanza della condivisione. “Fratello alla grande” è ispirato al noto programma tv, ma la scelta non è da legare esclusivamente a una semplice assonanza. “Quando è stato scelto il nome dell’esperienza si voleva evidenziare il senso della vita comune in oratorio -prosegue Michela-. C’è modo e modo di stare insieme e in oratorio si condivide tutto. Arriviamo sempre a fine settimana stremati, ma arricchiti dagli incontri e dalle amicizie che siamo riusciti a costruire”. Quando l’oratorio si fa casa, il gruppo giovani ha l’opportunità di approfondire i legami e fermarsi a riflettere. Un appuntamento prezioso che a Verdello si ripete da circa vent’anni.

 

Ripartire dalla condivisione che rende consapevoli

Al termine del “Fratello alla grande”, il gruppo giovani di Verdello ripartirà “alla grande” verso nuove esperienze. Caricati soprattutto da ciò che si portano a casa come sottolinea Davide. “Vivere 24 ore su 24 in oratorio è qualcosa di spettacolare. Ciò che ci portiamo a casa è la bellezza della vita comune. Questo non significa che un’esperienza del genere sia tutta rose e fiori. La bellezza sta proprio nel condividere tutto, sia i momenti di felicità che le fatiche quotidiane. Condividere ci rende più consapevoli di noi stessi, dei nostri legami e delle esperienze che viviamo. La vita comune ci ha regalato anche la consapevolezza che siamo giovani ricchi di desiderio. Quando siamo insieme possiamo fiutare il bello della vita”.

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