La cura è una scelta che fa crescere
L'oratorio di Cologno al Serio forma gli animatori in vista del prossimo Cre allenandoli alla responsabilità
Prendersi cura è una scelta, è un andare verso l’altro, è assumersi la responsabilità. Giorno dopo giorno, il Cre si avvicina e gli animatori si preparano prendendo sempre più consapevolezza di ciò a cui sono chiamati. Un servizio e una cura che, nel loro piccolo, possono essere davvero un tassello per rivoluzionare il mondo. Anche all’oratorio di Cologno al Serio gli adolescenti sono desiderosi di scendere in campo per mettere in atto questa piccola, ma grande rivoluzione della cura.
Dallo scorso aprile, infatti, è in corso una formazione che ha prima coinvolto gli animatori maggiorenni ed ora vede protagonisti gli adolescenti ai primi anni d’esperienza. Tutti, però, sono chiamati a prendere consapevolezza della cura. È l’obiettivo principale di una formazione che poi si realizzerà sul campo come racconta Andrea Fadigati, coordinatore dell’oratorio di Cologno al Serio: “La cura è l’argomento centrale e il fine ultimo di ogni incontro formativo. Tutti gli appuntamenti si aprono sempre con un’attività per rompere il ghiaccio e si concludono con una preghiera per affidare ciò che abbiamo vissuto e vivremo a Qualcuno di più grande”.
Il tema del Cre 2023 non è solamente un invito a rileggere le esperienze, ma a “metterne in pratica” di nuove. All’oratorio di Cologno al Serio, la praticità della cura è stato il punto di partenza di entrambe le formazioni. Il gruppo di animatori maggiorenni l’ha sperimentata attraverso degli input forti come la condivisione una cena in cui ciascuno di loro era caratterizzato da una limitazione. C’è chi ha cenato bendato, chi con una mano legata e altri ancora con la mancanza dell’udito: tutto per sperimentare come, in gruppo, la cura sia reciproca. Una volta sperimentatane la praticità, la cura è stata riletta nei bisogni del Cre e nell’attenzione dei riguardi degli animatori più piccoli.
Gli adolescenti alle prime esperienze, invece, hanno incontrato la praticità della cura grazie alle coordinate educative e spirituali indicate per il Cre 2023: occhi aperti, braccia tese, mani in pasta, gambe in spalla e cuore libero. Lo step successivo è stato quello di credersi il perché e le motivazioni della propria scelta di essere animatore. “Essere animatori e prendersi cura sono scelte -sottolinea Andrea-. Scelgo di prendermi cura di me stesso, dell’altro e del gruppo. È una cura che non si improvvisa, ma che non dev’essere preconfezionata. Ci si prepara prendendo consapevolezza di cosa comporti essere animatori”.
Tutto ciò porta all’inevitabile assunzione di responsabilità, un punto cruciale anche nell’oratorio di Cologno al Serio. Qui la responsabilità viene giocata al Cre sotto forma di servizio. “Ciascuno è responsabile in modo diverso per come è chiamato ad esserci -ha aggiunto Andrea-. C’è una responsabilità, strettamente legata alla cura, che ci coinvolge tutti a cascata dal don ai coordinatori fino agli animatori e ai bambini e i ragazzi che parteciperanno al Cre”.
“Responsabilità è una parola che spesso fa paura, ma che in realtà porta con sé tanti passi da fare insieme, tante opportunità e altrettante soddisfazioni. È un elemento che ci fa crescere, che dà sapore all’esperienza perché dai valore a ciò che vivi. Ogni azione concreta di cura è importante quando ne sei responsabile”. È importante per chi la opera e per chi la riceve: la bellezza sta nel trovarsi anche a parti inverte quando capita e nel non aver paura di essere dalla parte del ricevente.
Ora, all’oratorio di Cologno al Serio, si vivranno altre tappe di avvicinamento al Cre e ogni passo sarà fondamentale per essere pronti alla nuova esperienza che li attende. “Spesso ci si chiede se le formazioni servano davvero a qualcosa -conclude Andrea- e la risposta è sì. Non puntiamo a formare animatori professionisti, ma adolescenti che abbiano il desiderio di spendersi per il prossimo. La formazione aiuta a rileggere la realtà, a cambiare punto di vista, a incuriosirti e a smuovere la propria voglia di mettersi in gioco”. Ciò che ogni animatore vive in questo momento è una sorta di riscaldamento. Quando si scenderà in campo, sarà carico a mille per vivere una nuova esperienza dal sapore rivoluzionario: un Cre dedicato alla cura.