Si può essere TuXTutti grazie a una cura attenta

All'oratorio di Zogno tutti contano: la cura mette al centro la persona e la realtà che abita.

Essere chiamati a prendersi cura lì dove si abita significa prendersi cura della realtà che ci è affidata e non avere il timore di accoglierla per come è. “Gambe in spalla” e si va incontro a tutti raggiungendo la comunità non come un gruppo indefinitivo, ma dando importanza a ciascun bambino e preadolescente incontrato al Cre. Anche se questo comporta mettersi le “gambe in spalla” nel vero senso della parola e camminare da una frazione all’altra come succede per l’oratorio di Zogno in cui la scelta è stata quella di coinvolgere tutte le parrocchie dell’unità pastorale.

 

Il Cre dell’oratorio di Zogno, infatti, chiama a raccolta gli abitanti della parrocchia centrale e delle frazioni dando rilevanza ad ogni spazio presente in ciascuna realtà. Un gesto di cura nei confronti non solo dei luoghi, ma soprattutto di ciascun bambino, preadolescente e adolescente presente al Cre. Attraverso il piccolo gruppo, infatti, è possibile agire una cura più personale ed efficace.

 

Una tipica settimana di Cre all’oratorio di Zogno inizia con l’accoglienza fatta di animazione e balli per poi proseguire con il programma costruito per la giornata. Il lunedì pomeriggio è un momento speciale sia per la fascia delle elementari che delle medie. Se da un lato i più piccoli si cimentano nella creazione di alcuni elaborati per scoprire a fondo il tema della cura, i preadolescenti si mettono alla prova con dei contest in cui si sfidano a suon di creatività tra sfilate e piatti da preparare.

 

Il mercoledì, invece, è il fulcro della settimana. Oltre ad essere un po’ un giro di boa della settimana, questa è la giornata che più valorizza l’unione tra le parrocchie. “Ogni mercoledì -racconta Stefania Viscardi, coordinatrice dell’oratorio di Zogno- ci spostiamo negli oratori delle frazioni Poscante, Endenna, Ambria, Stabello e Grumello in cui si fanno diversi laboratori e giochi con temi particolari: cucina, orienteering, laboratori espressivi e giochi a squadre. A rotazione ci muoviamo sulle frazioni per dare valore al piccolo gruppo e far vivere dei momenti creati su misura per ogni fascia d’età. Questo perché al Cre non c’è una “massa” di bambini, ma è la cura della persona ad essere messa al centro”.

 

Un’ulteriore attenzione introdotta è quella riguardante i preadolescenti. In un’età delicata in un cui si vive il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, il Cre assume delle forme nuove per incrociare le loro esigenze e tutti vengono invitati a “sostare”. “Grazie alla collaborazione di un educatore Aeper -spiega Sara Salvi, un’altra coordinatrice dell’oratorio di Zogno- abbiamo organizzato delle attività in cui i preadolescenti possono interrogarsi sull’essere parte di un gruppo”. L’attività, chiamata “Sostare”, ha l’obiettivo di mettere al centro la dimensione relazionale aiutando i ragazzi a rileggere se stessi in essa.

 

Tra le attività per essere “TuXTutti” non bisogna dimenticare tutte quelle che hanno coinvolto a 360 gradi la comunità di Zogno. Bambini, preadolescenti e adolescenti si sono messi in gioco per ricambiare la cura ricevuta attraverso dei piccoli, ma grandi gesti. Insieme hanno preso parte a una raccolta viveri, hanno pulito i sentieri del proprio territorio e preparato dei biscotti per la festa finale. Delle azioni che hanno concretizzato tutte le parole spese per trasmettere la cura e sono state in grado di far percepire l’entusiasmo e l’energia dell’esperienza del Cre a tutta la comunità.

“Speriamo di aver lasciato alla nostra comunità un buon servizio, ma anche un bel ricordo di quest’esperienza -concludono Stefania e Sara-. Il Cre è l’opportunità più preziosa che abbiamo per coinvolgere gli adolescenti in un ruolo di responsabilità. Loro, ogni giorno, si spendono con grande gratuità per i più piccoli e non li ringrazieremo mai abbastanza per ciò che fanno. In un mese li vedi impegnarsi e crescere molto è questo ci riempie il cuore di gioia e arricchisce anche noi coordinatori. Per noi “gambe in spalla” significa lavorare in sintonia. Ciascuno porta la sua esperienza e il suo sguardo e il Cre diventa sempre più bello. Anche negli imprevisti e nelle difficoltà perché si lavora insieme”.

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