La Quaresima ci aiuta ad accorgerci del prossimo
Animatori di comunità e prossimi a chi soffre: preghiera, rinuncia e dono sono gli ingredienti della Quaresima dell'oratorio di Ardesio.
Camminare con bambini e preadolescenti verso la Pasqua è sempre un’esperienza che lascia il segno. Nonostante la Quaresima possa sembrare un tempo lungo e carico di promesse impegnative, nasconde tanti piccoli insegnamenti che riescono a trovare spazio grazie a qualche accorgimento. I protagonisti del cammino di Quaresima dell’oratorio di Ardesio sono i più piccoli che animano la Via Crucis per la comunità e pregano insieme prima di andare a scuola.
Nella semplicità, bambini e preadolescenti dell’oratorio di Ardesio condividono delle tappe importanti per raggiungere la Pasqua con consapevolezza. Il primo appuntamento della settimana è il “Buongiorno Gesù” che si svolge al santuario. Prima di andare a scuola, bambini e ragazzi pregano insieme affidando la giornata a Dio e rileggendo il cammino svolto finora. Il secondo impegno, invece, allarga lo sguardo a tutta la comunità: la via Crucis è animata a turno dalle classi della catechesi. I ragazzi sono aiutati dai loro catechisti e accompagnano la comunità nella celebrazione attraverso gesti e riletture.
Accanto alle tappe condivise e comunitarie, ci sono due piccoli segni che accompagnano bambini e preadolescenti nella loro quotidianità. Il braccialetto viola ideato per il cammino della Quaresima ricorda a tutti il tempo particolare in corso. Su di esso è scritto “Sulla strada so che t’incontrerò”: un promemoria che aiuta i più piccoli a continuare la ricerca di Gesù nel quotidiano. Il secondo segno è una rinuncia per un fine più grande. “Ogni anno con i bambini e i ragazzi -racconta don Antonio Locatelli, parroco di Ardesio- scegliamo un impegno comune. Per questa Quaresima abbiamo scelto di fare delle rinunce per aiutare una bambina che si trova in Uganda e fatica a camminare. Ciascuno con un po’ di spirito di sacrificio, puoi rinunciare a qualcosa per dare il proprio contributo”.
Ad ogni ragazzo è stata consegnata la foto di questa bambina per sottolineare come la rinuncia non sia un gesto fine a se stesso, ma, anzi, può essere generativo di bene. “In Uganda -prosegue don Antonio- ci sono bambini che non hanno una famiglia su cui contare o degli ospedali in cui trovare assistenza. Porre l’attenzione su questo aiuta ciascuno di noi a ridimensionarci e a tendere la mano a chi è nella fatica”. Grazie ai soldi raccolti, questa bambina, ormai diventata di famiglia, potrà accedere alle cure di cui ha bisogno per contrastare la sua malattia. “Non faremo miracoli, ma il nostro contributo aiuterà a donare un sorriso a una bambina in difficoltà”.
Preghiera, rinuncia e donarsi al prossimo sono i tre ingredienti fondamentali per la Quaresima dell’oratorio di Ardesio. Praticati simultaneamente sono un allenamento che ha l’obiettivo di aprire il cuore. “Il cuore è da allenare quando si è giovani come i nostri ragazzi -conclude don Antonio-. Allargando il cuore è possibile accorgersi di chi condivide il cammino con noi, ma anche di chi ci sembra più lontano. Come Gesù si accorge di noi, noi desideriamo accorgersi del prossimo. Allarghiamo il nostro cuore: non ce ne pentiremo”.