Al Cre si fa pausa per tessere nuove relazioni
Il cammino all'oratorio di Boltiere diventa occasione di riscoperta e incontro. E la pausa aiuta a rileggere ogni passo vissuto.
acciamo una pausa?” è una delle domande riportate sul manuale del Cre-Grest di quest’anno. Nell’estate del VIAVAI, in cui tutto può sembrare un po’ più frenetico del solito, prendersi dei momenti per fermarsi può suonare controcorrente. Eppure, queste sono opportunità speciali a detta di Camilla, Giulia e Davide -animatori e coordinatori dell’oratorio di Boltiere – grazie a cui lasciare spazio all’efficacia dell’informalità che permette di andare a fondo nelle relazioni.
“Il Cre per la comunità di Boltiere -spiega don Andrea Patelli, curato dell’oratorio- è sicuramente un momento di aggregazione. Innanzitutto, raccoglie bambini e ragazzi di provenienze molto diverse: c’è chi è autoctono, bergamasco doc, e chi, invece, arriva da diverse parti del mondo. Questo è un Cre in cui la relazione conta moltissimo. Qui si cresce andando incontro al prossimo, alla sua cultura e alle sue tradizioni. È un’esperienza sicuramente arricchente, interessante e da valorizzare sempre. Non dimentichiamoci mai del valore del Cre”.
All’oratorio di Boltiere, il Cre si prende cura di bambini e ragazzi a 360 gradi. I giochi, i laboratori e le attività sono suddivisi per fasce d’età permettendo agli animatori di giocarsi all’interno di un piccolo gruppo. Ad aiutare nella rilettura di questi momenti pensati ad hoc sono la preghiera e il pellegrinaggio. Il tema del cammino, infatti, trova spazio attraverso una proposta dal carattere spirituale che consiste in una camminata al santuario di San Vittore a Brembate Sotto. Una volta arrivati, bambini e ragazzi vivono un momento di riflessione guidato da alcuni catechisti.
“Sia con i bambini che con i ragazzi -prosegue don Andrea- abbiamo scelto di utilizzare il cammino come strumento al servizio della dimensione spirituale. Usciremo dal territorio di Boltiere andando alla scoperta di tanti piccoli santuari a cui le comunità delle diverse parrocchie sono particolarmente devote. I nostri saranno dei passi che ci aiuteranno ad esplorare e ad uscire da noi stessi. È un po’ una provocazione per l’oggi e per questi nostri ragazzi che crescono in un mondo multiculturale”.
Lungo tutto il cammino sono anche necessari i momenti di pausa di cui tutti riconoscono il potenziale. È proprio in questi frangenti in cui è possibile scoprire la bellezza dello stare insieme. “Il nostro Cre non è particolarmente numeroso – racconta Davide, animatore –. Questo, però, ci permette di tessere delle relazioni più profonde con i bambini e i ragazzi che ci sono affidati”. “È nei momenti di pausa che possiamo dedicarci totalmente alla cura dei legami con i più piccoli -aggiunge Camilla, coordinatrice-. Qui l’informalità conta tantissimo e si possono fare giochi anche in maniera destrutturata che funzionano da rompighiaccio in alcune situazioni”.
Che sia un passo o una pausa, bambini, ragazzi, adolescenti e giovani dell’oratorio di Boltiere stanno vivendo un cammino che li sta portando in oratorio, sul territorio e anche oltre per incontrare autenticamente il prossimo. Senza barriere o pregiudizi, ma solo con il desiderio di riscoprire tutta la bellezza dello stare insieme anche nell’informalità, anche nei momenti in cui occorre fermarsi.