Una formazione per chiedersi “Con chi cammino?”
La formazione animatori è agli sgoccioli e all'oratorio di Castro si mette al centro il valore della relazione al Cre.
Durante il cammino, lungo o breve che sia, arriva sempre il momento di chiedersi: con chi cammino? Arriva il momento in cui guardare attorno a sé con più attenzione e accorgersi che c’è qualcuno che sta condividendo i nostri stessi passi, le nostre stesse fatiche e i nostri stessi traguardi.
Ognuno li vive in modo diverso arricchendo lo stesso cammino. All’oratorio di Castro questa domanda è arrivata nell’arco della formazione animatori e ha messo in luce tutti gli aspetti che una relazione comporta.
Guardando al proprio gruppo, gli animatori dell’oratorio di Castro hanno dedicato un incontro per prendersi cura delle relazioni dello stesso. Nella grande macchina del Cre, infatti, la squadra degli animatori gioca un ruolo cruciale e porre l’accento sui legami aiuta il gruppo a prendere consapevolezza di sé.
Questo incontro formativo proposto ed elaborato dagli animatori dell’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva si intitola “Le buone relazioni dell’animatore e tra gli animatori”. Un titolo che, come sottolinea Cristian Ferrari (animatore UPEE), racconta già un aspetto del Cre come un contesto relazionale.
“Le relazioni esistono di base -sottolinea- la scommessa è far in modo che siano buone, ovvero fertili e capaci di far emergere la bontà. Il Cre “incontra” tante persone, i bambini attraverso l’esperienza, la comunità che si apre ancor di più all’oratorio e, in particolar modo, incontra gli animatori perché gli permette di fare cose belle, fatte bene e fatte insieme. La fortuna del Cre è quel “fare insieme” e in questa formazione ne emergere la bellezza. Rileggiamo insieme il fare per coglierne il senso attraverso attenzioni e linee guida”.
Per trasmettere questo messaggio a tutti gli animatori di tutte le età, la formazione parte con un’attività rompi-ghiaccio che richiama le relazioni al Cre. Gli animatori dell’oratorio di Castro si sono presi per mano con l’obiettivo di creare forme di ogni tipo. Dopodiché, hanno affrontato un’ulteriore sfida in cui è emersa l’importanza dell’essere squadra in ogni situazione, anche nella più semplice e informale.
“Ogni animatore -spiega Cristian- si gioca a modo suo e con i suoi talenti all’interno della squadra che viene arricchita da questi doni. E si cresce ancora di più se si riesce ad accorgersi dell’altro e di tutte le caratteristiche che porta con sé. Il Cre è una grande macchina e per funzionare bene gli ingranaggi devono conoscersi per essere ben allineati e mettere a frutto le proprie caratteristiche e quelle altrui”.
All’oratorio di Castro il cammino degli animatori è già a buon punto, ma rileggere questi primi passi dà la possibilità di immaginare i prossimi in una nuova prospettiva di cura. “Le relazioni al Cre sono di vitale importanza -racconta Sergio Giudici, coordinatore dell’oratorio di Castro-. La collaborazione rende tutti protagonisti e non esclude nessuno. Le relazioni fanno emergere il bello del Cre andando oltre i momenti di difficoltà. Non si tratta di evitare le fatiche, ma di viverle insieme per farle diventare uno spunto di crescita personale”.
Una crescita che si intensifica al Cre e che troverà spazio anche oltre. “Spero che questa formazione possa accendere ancor di più la passione e l’entusiasmo necessari per vivere questa esperienza -conclude Andrea Berta, coordinatore dell’oratorio di Castro-. La creazione di un gruppo coeso parte prima del Cre, ma la sua crescita ci aiuterà a coltivare la relazione anche oltre l’estate”. Rispondere alla domanda “Con chi cammino?” è un’azione di cura che non conosce confini: è il desiderio di stare accanto agli adolescenti che si realizza vedendoli crescere come protagonisti al Cre per poi continuare a camminare con loro, forti di tutto ciò che è stato condiviso e vissuto.