La storia dell'oratorio prosegue anche grazie a te

All'oratorio di Clusone si festeggia un doppio compleanno: 120 anni dalla fondazione e 50 anni dalla costruzione della nuova struttura.

Gli oratori – si sa – hanno alle spalle quasi mezzo millennio di storia. Nel corso della loro “vita” hanno cambiato forma, luogo e proposta trasformandosi in base alle esigenze, ma non hanno mai smesso di tenere le porte aperte, anzi spalancate, verso tutti. In oratorio si è sempre i benvenuti e ciò che abbiamo oggi è frutto di un percorso, di una storia che parla. In occasione del 120° anniversario dalla sua fondazione e a 50 anni dalla costruzione della sua “casa” attuale, l’oratorio di Clusone ha scelto di mettersi in ascolto della sua stessa storia.

 

La parte del protagonista, in questi mesi, è spettata all’oratorio, ovvero a tutti coloro che lo hanno reso possibile e vivo dalla sua fondazione ad oggi. Era il 1903 quando don Giorgio Gusmini ha pensato e aperto uno spazio in cui i più giovani potessero incontrarsi e crescere insieme. Da quel momento, l’oratorio entrerà nelle trame della vita della comunità intrecciando sogni, storie e racconti degli abitanti di Clusone. Questo luogo appassionerà così tanto i parrocchiani che, 70 anni dopo, costruiranno una nuova struttura per esser ancora più ospitale.

 

Un doppio compleanno da raccontare

Per celebrare questo doppio compleanno, i festeggiamenti a Clusone sono iniziati a maggio scorso andando a creare un ponte tra lo scorso e il nuovo anno pastorale. Ogni mese, attraverso una parola chiave, è stato evidenziando un aspetto dell’oratorio. Parole che possono dire molto anche alle giovani generazioni di oggi. Tutto è iniziato a maggio con il titolo “50 anni di…” che è stato declinato con la parola “Preghiera”, mentre i mesi successivi sono stati dedicati all’incontro, al servizio, all’amicizia e alla comunità. Con il mese di ottobre, invece, si chiuderanno ufficialmente i festeggiamenti attorno alla parola “Oratorio”: ciò che racchiude il senso di tutto il racconto. Ogni parola, inoltre, è stata legata a un’esperienza concreta vissuta in oratorio proprio in quel momento come il Cre, la festa, i campiscuola e la ripartenza.

 

“Ripartire guardando alla nostra storia -racconta don Alex Carlessi, curato dell’oratorio di Clusone – significa mettere al centro ciò che l’oratorio è stato, è e sarà per la comunità. Nei giorni scorsi abbiamo inaugurato una mostra diffusa fatta delle diverse foto dell’oratorio in questi 120 anni. All’iniziativa hanno aderito più di duecento negozianti ed è bello vedere come la gente si cerchi nelle foto e come affiorino i ricordi di fronte agli scatti esposti. È un chiaro segno di come l’oratorio sia un punto di riferimento per tutti quanti”. Ed è un luogo importante anche per chi non ne condivide a pieno i valori come ha sottolineato don Michele Falabretti nell’incontro con i genitori di lunedì scorso. La forza dell’oratorio sta proprio nel tenere le porte aperte.

 

Una storia da continuare 

Se oggi l’oratorio può ancora dire e donare qualcosa di speciale alla vita dei giovani, a Clusone come in ogni altra parrocchia della nostra diocesi, è perché c’è una storia fatta di ostacoli superati, felicità travolgenti, desideri di spendersi per l’altro e sogni irrinunciabili che ci precedono. Oggi l’oratorio è una casa, un punto di riferimento per ogni comunità, per le trame di vita che ha saputo tessere negli anni. “La storia del nostro oratorio interpella tutti -conclude don Alex-. I più grandi ringraziano per ciò che hanno ricevuto e donato a loro volta, i più giovani sono provocati dai sogni coltivati tra sé e questa casa. A tutti, però, arriva un input comune: tu puoi far proseguire questa storia per chi verrà dopo di te”.

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