Il VIAVAI del Cre diffuso coinvolge il quartiere
L'intero quartiere coinvolto nel Cre: all'oratorio di Longuelo l'esigenza diventa progetto ed esperienza condivisa per il bene di tutti.
re 9: il VIAVAI di passi iniziato da circa un’oretta all’oratorio Longuelo trova una meta. Bambini, preadolescenti, animatori e coordinatori si ritrovano sotto il tendone. Dal palco si sentono le prime note dell’inno del Cre-Grest e ci si dà il buongiorno tra un ballo e l’altro e tutti sono pronti per dare il via a una nuova giornata di Cre o, più precisamente, a una nuova giornata di Estate Ragazzi.
Dall’estate della pandemia, il Cre dell’oratorio di Longuelo ha assunto proprio questa particolarità: essere un Cre diffuso. L’oratorio ha allargato il suo sguardo al territorio coinvolgendo tutta la rete del quartiere per il bene delle giovani generazioni. Ciò che si realizza, anno dopo anno nel periodo estivo, è letteralmente un VIAVAI di storie, persone e mani tese in cui le difficoltà esistono come spiega Sofia, animatrice, raccontando come per lei il VIAVAI sia “un sentiero da vivere tutti insieme nella fatica e nella felicità”. Eppure, ne vale sempre la pena sia per la gioia che si respira sia per “la quotidianità in cui costruiamo le nostre relazioni tra divertimento e sorrisi -sottolinea Thomas, anche lui animatore dell’oratorio di Longuelo-. Tante volte i bambini ti entrano nel cuore e non li dimentichi più”.
Facendo un passo indietro, è possibile comprendere non solo come sia nata l’esperienza condivisa dell’Estate Ragazzi Longuelo, ma anche il senso dietro a questa proposta. “Il Cre diffuso nasce nell’estate della pandemia e dall’esigenza di stare in piccoli gruppi -racconta Chiara Manenti, coordinatrice dell’oratorio di Longuelo-. Abbiamo aperto le porte dell’oratorio e siamo usciti sul territorio abitando gli spazi del quartiere. A facilitare i passi successivi è stata anche la rete di quartiere che ci ha permesso di collaborare con varie realtà con cui svolgiamo diversi laboratori: dal laboratorio di tagliatelle a quello di musica fino a quello che chiamiamo EcoLab. Ci disponiamo su tutto il quartiere per svolgere diversi giochi e attività ampliando le possibilità dei bambini e dei ragazzi coinvolti”.
Da un’esigenza concreta è nato un progetto in cui ora un intero quartiere cittadino si sente partecipe. “Il Cre non è più un’esperienza esclusiva dell’oratorio, ma è un Cre in cui tutto il territorio si sente coinvolto -prosegue Chiara-. Questa scelta ha messo da parte alcuni pregiudizi reciproci e ha dato la possibilità all’oratorio di uscire in strada, nel quartiere e sul territorio”. Grazie a questa apertura, l’esperienza estiva è diventata sempre più capillare facendo da collante per la comunità.
Una comunità che si sente coinvolta e riesce a rispondere ai diversi bisogni delle diverse fasce d’età. “Estate Ragazzi Longuelo -conclude Chiara- rappresenta diverse dimensioni per ciascun partecipante. Per gli adolescenti è un momento di aggregazione perché durante l’anno hanno più difficoltà ad incontrarsi visti i ritmi scolastici. Per i bambini e i ragazzi, invece, questo è un punto di ritrovo sicuro e ricco di divertimento. La comunità è felice di partecipare a un’esperienza che rappresenta la vita delle giovani generazioni per un mese intero lungo l’estate. Tutti si sentono coinvolti perché si genera un’appartenenza allargata che raggiunge tutto il quartiere. È un’appartenenza importante per il territorio in cui viviamo perché riesce ad abbracciare la multiculturalità che lo caratterizza. Così ci prendiamo cura di tutti: dai più piccoli fino alla comunità adulta”.