Gli oratori costruiscono la comunità del futuro

Gli oratori di San Giovanni Bianco e Camerata Cornello uniti dal Cre: "La relazione costruisce il futuro della comunità"

"Con chi cammino?”: una delle dieci domande del manuale Cre-Grest VIAVAI si concentra proprio sui compagni di cammino, su coloro che -in una quotidianità inedita- condividono ogni passo con noi.

 

Il Cre è da sempre un’esperienza che tesse nuovi legami e ravviva vecchie amicizie. A confermarlo sono anche le testimonianze di Giulia, Stefano, Sabrina, Sara, Lia e Anita -animatori degli oratori di San Giovanni Bianco e Camerata Cornello– che raccontano come, per loro, la relazione al Cre abbia una doppia valenza: riscoperta e novità.

La domanda riportata sul manuale sprona chiunque viva il Cre ad alzare lo sguardo e a guardarsi attorno per riconoscere e cercare le guide e i compagni del cammino. Un po’ come deve aver fatto Celeste, una bambina che ha trovato in Sara, la sua animatrice, un punto di riferimento.

 

Oppure come Zaccaria con Lia: “Mi sorprende ogni anno come i bambini si affidino a noi -racconta-. In poco tempo, abbiamo stretto un legame fortissimo”. Un’altra caratteristica che l’interrogativo “Con chi cammino?” suggerisce è l’atteggiamento di ricerca da mantenere al Cre come lungo il cammino della vita. Un atteggiamento grazie a cui è possibile scovare anche vecchie amicizie. “Noi -dice Giulia indicando Sabrina e Stefano- eravamo molto legati alla scuola media, poi crescendo ci siamo allontanati. Grazie all’oratorio, però, ci siamo ritrovati e il Cre è stata l’occasione perfetta per prendersi cura di questo legame”.

 

Il Cre come laboratorio di relazioni

La relazione gioca un ruolo cruciale negli oratori di San Giovanni Bianco e Camerata Cornello. Il Cre, infatti, non è solo un’occasione per prendersi cura delle giovani generazioni, ma anche per crescerle in una prospettiva di comunione con le comunità limitrofe. “L’unità pastorale del Medio Brembo è composta da cinque parrocchie -spiega don Raffaele Nava, parroco di Camerata Cornello-. Fino all’anno scorso, il Cre era ancora diviso tra le due parrocchie, ma la scelta di unire i due oratori è un segno importante e una testimonianza preziosa per tutte le comunità”.

Il futuro delle comunità di San Giovanni Bianco e Camerata Cornello passa anche per il Cre: un’esperienza che può sembrare fine a se stessa, ma che, in realtà, crea dei legami forti come fondamenta. “Le relazioni sono fondamentali perché ci permettono di realizzare bene il nostro progetto -sottolinea don Raffaele-. Senza la relazione tra animatori e ragazzi sarebbe impossibile portare avanti il Cre. L’interazione, invece, oltre che funzionale, è anche fonte di ricchezza: personale, di gruppo, della comunità. Per la comunità il Cre rappresenta una buona opportunità, anche se forse occorre lavorare sulla comprensione del valore di un’esperienza simile. Soprattutto nelle parrocchie più piccole in cui si fa più fatica a uscire e a tessere nuovi legami. È la relazione a costruire il futuro: questo è il messaggio degli oratori di San Giovanni Bianco e Camerata Cornello”.

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