“Saper essere” è l’obiettivo dei Lunedì Ado

Negli oratori della Val Cavallina Centro, don ed educatori si prendono cura della spiritualità dei propri adolescenti

Il lunedì per molti potrebbe rappresentare un giorno sfidante, ma per gli oratori dell’unità pastorale della Val Cavallina Centro lo è ancora di più: è il Lunedì Ado. L’appuntamento fisso per il cammino degli adolescenti è all’inizio della settimana ed è sfidante per i temi, i passi e i traguardi che gli educatori e il don, insieme ai partecipanti, si pongono in ogni serata.

L’oratorio, dunque, diventa un punto di ritrovo fisso per tutti gli adolescenti dell’unità pastorale della Val Cavallina Centro tra informalità, confronto e spiritualità. Gli incontri iniziano sempre con l’accoglienza nell’informalità per poi essere divisi per fasce d’età.

 

Ogni gruppo, accompagnato dai loro educatori, affronta un tema differente su cui si instaura un confronto. La terza media sta affrontando il tema del viaggio esteso al cammino della vita, mentre il primo gruppo degli adolescenti si sta concentrando sull’influenza dei social media e più grandi affrontano la tematica dell’amore.

Temi che intercettano gli adolescenti costantemente nella loro quotidianità e su cui, come raccolto dagli educatori, sentono l’esigenza di un confronto.

“I lunedì per gli adolescenti – racconta don Omar Bonanomi, parroco dell’unità pastorale della Val Cavallina Centro – sono momenti di incontro preziosi e di respiro. Qui i ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi, socializzare e crescere affrontando dei temi che li riguardano da vicino e su cui, non sempre, hanno la possibilità di riflettere. L’oratorio, in questo caso, diventa un luogo importante per esprimersi e confrontarsi”.

 

Ad accompagnare i passi di questi adolescenti è anche la preghiera. Ogni lunedì, finita la prima parte dell’incontro, tutti i gruppi si riuniscono per un momento di spiritualità. In questa mezz’ora vengono posti al centro delle tematiche e delle parole trasversali in relazione alla Parola di Dio.

“Concludiamo sempre con un momento di spiritualità -prosegue don Omar- perché la preghiera è un momento cardine degli incontri pensati per gli adolescenti. Riteniamo che i ragazzi abbiano bisogno di prendersi cura della loro spiritualità. È un’esigenza, una spinta che permette loro di scendere in profondità. Lungo il loro cammino, gli adolescenti sono chiamati a saper essere e l’oratorio è la palestra in cui allenarsi per far fronte a questa sfida”.

 

Una volta concluso il momento di preghiera, adolescenti, educatori e don si ritrovano insieme al bar dell’oratorio per una partita di calciobalilla o semplicemente per chiacchierare prima di tornare a casa. Sono momenti di informalità in cui, sottotraccia (ma neanche troppo), si continuano a tessere relazioni importantissime. Importanti per i passi da compiere insieme e per accompagnare gli adolescenti nella profondità della loro spiritualità. Si tessono delle relazioni preziose per “saper essere”: saper essere gruppo, saper essere “buoni cristiani e onesti cittadini”, per saper essere “veri uomini”.

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